Circa 65mila ore di cassa integrazione nel 2012, 15mila lavoratori in mobilità, 100mila domande di disoccupazione, una crisi che colpisce tutti i settori - dal biomedicale alla componentistica meccanica, dall'agroalimentare all'abbigliamento - e, in questa cornice drammatica, gli effetti devastanti del terremoto. 

In sintesi: 15mila aziende inagibili o crollate, 26 morti e 58 feriti sul posto di lavoro, 14mila lavoratori in cassa integrazione per colpa del terremoto. È questa la fotografia di una regione-modello che cerca con tutte le forze di superare il momento difficile e di ripartire, anche con l'aiuto o con l'accordo del sindacato (basti citare il Patto per la ricostruzione e quello per la legalità). Una volontà che viene testimoniata e rilanciata dai lavoratori affluiti a Roma dall'Emilia Romagna. (c.g.)