Il programma del governo per dare impulso ad un progetto per la ristrutturazione edilizia e messa in sicurezza delle scuole procede, ma, stando anche all'ultimo Rapporto annuale di Legambiente e Cittadinanzattiva, era ed è urgente concentrarsi sulla "messa in sicurezza degli edifici, compresa la rimozione dell'amianto". Ad affermarlo in una nota è Franco Zavatti, coordinatore legalità e sicurezza della Cgil Emilia Romagna.

"La buona notizia - scrive Zavatti - è che tanti Comuni hanno così risposto al progetto nazionale, utilizzando il provvedimento 'sblocca fondi comunali' del Governo e presentato specifici progetti dei lavori, con il possibile avvio dei bandi di appalto. Qualcosa come 1.900 cantieri si sono così aperti e concluderanno i lavori entro quest'anno. Tanti altri sono già previsti e cantierabili con l'inizio 2015".

"L'Emilia Romagna ha così già avuto la sua buona quota di lavori, che interessano ben 123 edifici scolastici, per circa 11,6 milioni di euro - prosegue Zavatti - Primeggia la provincia di Modena con 32 interventi per un valore di 2,85 milioni, poi Ferrara con 21 cantieri , Parma con 16 , Forlì-Cesena con 12 , Bologna con 10 , Reggio con 9 , Ravenna e Rimini con 8 per ciascuna provincia e Piacenza con 7".

Ciò che invece sorprende e colpisce negativamente in questo percorso positivo - scrive ancora il responsabile della sicurezza per la Cgil Emilia Romagna - riguarda la modalità degli appalti ed in particolare gli ingenti ribassi d'asta ottenuti. "Pare di capire che con la rischiosa pratica degli appalti assegnati col 'massimo ribasso' si potranno "autofinanziare" altre ristrutturazioni scolastiche. L'annuncio è molto preoccupante - continua Zavatti - ed inaccettabile, anche alla luce del bisogno crescente ed attualissimo sulla massima trasparenza nella regolarità e legalità nella assegnazione dei lavori pubblici".

"Ciò rende ancor più attuale l'impegno della Cgil per la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare sulla riforma degli appalti", conclude il sindacalista, annunciando che la Cgil "cercherà, nei singoli territori emiliani, di chiarire le specifiche modalità di assegnazione dei lavori in questione".