La Cgil Modena chiede la proroga delle sospensioni dell’Irpef e dei contributi previdenziali nei Comuni colpiti dal sisma del 20 e del 29 maggio scorsi che ha devastato l’Emilia Romagna. Il 16 dicembre, infatti, scadrà la sospensione di questi pagamenti. “Il decreto legge 174, in particolare le norme introdotte all’art. 11, che contengono ulteriori disposizioni a favore delle popolazioni colpite, rischia di determinare, se non opportunamente corretto, ricadute inaccettabili per i lavoratori dipendenti delle zone colpite dal sisma” spiega un documento sindacale.

“Se, da un lato, rende abbastanza chiare, anche se per la Cgil ancora insufficienti, le modalità di recupero delle somme Irpef sospese nei mesi scorsi (che potranno essere trattenute ai lavoratori nel limite del quinto dello stipendio e in nessun modo in un'unica soluzione), dall'altro rende particolarmente penalizzante la situazione sul recupero dei contributi previdenziali” aggiunge il comunicato: “Non essendo infatti specificata per i contributi previdenziali alcuna modalità per la restituzione delle somme, il rischio (inaccettabile!) è quello del recupero in busta paga in un'unica soluzione. Si tratterebbe per migliaia di lavoratori (i contributi previdenziali sono stati sospesi in modo pressoché generalizzato) di un recupero di somme che arriverebbe ad azzerare o diminuire drasticamente i salari/stipendi in modo non tollerabile e inaccettabile”.

Per la Cgil modenese, quindi, occorre che “Regione, Parlamento e governo intervengano con urgenza per stabilire condizioni accettabili sulla restituzione delle trattenute previdenziali già sospese, e approvino misure di ulteriore sospensione di tributi e contributi per le popolazioni colpite dal sisma, comprese ragionevoli condizioni e tempistiche per la loro restituzione”. Per sostenere queste ragioni la Cgil di Modena sta organizzando un presidio a Roma, davanti alle sedi istituzionali, nel mese di novembre, in concomitanza con la discussione parlamentare del decreto 174.