Per iniziativa della Cgil Emilia Romagna, di ex esposti amianto, vittime e loro familiari, si è oggi costituita  l'associazione familiari e vittime dell'amianto Emilia Romagna – Afeva, che avrà sede in via del Porto 12 a Bologna. L'associazione sarà articolata con comitati territoriali in tutti i capoluoghi dell'Emilia Romagna. L'amianto, a vent'anni dalla sua messa al bando, continua a causare migliaia di morti fra i lavoratori e i cittadini. Dal 1993 al 2008, in Italia, il registro nazionale mesoteliomi ha censito 15.845 casi di mesotelioma maligno (è una delle malattie più gravi che può colpire chi ha inalato fibre di amianto e conduce la persona alla morte in pochi mesi); in Emilia Romagna al 31/12/2013 i casi sono 2.334, arrivando a 150 all'anno.

L'associazione si propone di creare una rete sociale solidale, attiva nel sostegno delle persone che si ammalano di patologie asbesto correlate e dei loro familiari e a supporto dell'angosciosa situazione di chi è stato esposto alla fibra d'amianto, ma attiva anche nella mobilitazione finalizzata alla prevenzione primaria. L'amianto, infatti,  continua ad essere presente nei processi produttivi ed è massicciamente presente sul territorio in edifici e capannoni industriali; quindi, va affrontato il problema del monitoraggio, delle bonifiche e dello smaltimento.

Pertanto, l'associazione opererà per produrre una corretta informazione della cittadinanza, finalizzata ad una forte sensibilizzazione delle istituzioni. Attraverso specifici sportelli amianto, aiuterà le persone ad orientarsi verso i percorsi di sorveglianza sanitaria, nei percorsi di cura, nell'assistenza psicologica. Attiverà i percorsi di tutela dei diritti previdenziali dei lavoratori esposti, attraverso convenzioni con il patronato Inca Cgil, ed opererà con le strutture della Cgil per la tutela dei diritti dei lavoratori esposti, o che rischiano oggi l'esposizione indebita alle fibre d'amianto.

L'associazione intende sostenere gli obiettivi generali posti dal Sindacato e dalla Cgil, in particolare per ottenere una rapida approvazione del piano nazionale amianto, tuttora bloccato dal Governo, e per ottenere le necessarie misure in ambito regionale e a livello locale, sostenendo l'obiettivo della completa rimozione dell'amianto dal territorio regionale. Afeva Emilia Romagna intende creare una rete di collegamento fra le associazioni che condividono i medesimi obiettivi. In particolare, forte è stato e sarà il rapporto con l'Afeva di Casale Monferrato e del Piemonte, con la quale la Cgil Emilia Romagna ha condiviso la mobilitazione e la  presenza allo storico processo Eternit di Torino. Il suo esempio di organizzazione degli esposti ed ex-esposti, e dei loro familiari, ha permesso la trasformazione di un grande carico di dolore e sofferenza in un processo sociale e culturale positivo, e di spessore.

"Domani – dice la Cgil regionale – saremo presenti con una nutrita delegazione a Roma, dove si celebra il processo di terzo grado presso la Corte di Cassazione. Per ribadire, come nel processo di Appello di Torino, che la vicenda dell'Eternit e dell'amianto è storia criminale di una strage di lavoratori, avvenuta con dolo e con l'aggravante dei motivi venali, ovvero per il profitto. Processo nel quale, come Cgil Emilia Romagna, ci siamo costituiti parte civile. Quindi: giustizia, bonifiche, ricerca, con l'obiettivo che nessuno resti solo di fronte al dramma dell'amianto".