“Due incidenti in due giorni, di cui uno mortale, non sono più in alcun modo tollerabili". È netta la posizione della Cgil riguardo l'esplosione di mercoledì 18 novembre nel reparto Colata continua (che fortunatamente non ha registrato feriti), ma soprattutto l'incidente mortale di martedì 17, che ha visto Cosimo Martucci, operaio della ditta appaltatrice Pitrelli, perdere la vita poiché colpito alla testa da una tubatura pesante diverse tonnellate. "Sono evidenti - continua la Cgil - le gravi inadempienze e i ritardi nell’attuazione del piano di risanamento ambientale e di sicurezza degli impianti rispetto ai quali devono rispondere i commissari dell’Ilva”.
 
Per il sindacato guidato da Susanna Camusso, “mancano ancora una strategia e un serio progetto, capaci di dare certezze produttive e occupazionali all’azienda e, in particolare, allo stabilimento di Taranto, senza il quale la situazione non può che logorarsi e, alla lunga, mettere in serio dubbio la permanenza di una produzione strategica per il nostro paese". Il governo, conclude il comunicato, ora convochi i sindacati e "apra un confronto sul futuro dell’Ilva che, a partire dallo stato di attuazione del piano di difesa dell’occupazione e di tutela dell’ambiente, costruisca un credibile piano industriale”.