Serve un corridoio umanitario per i migranti. È questa la richiesta della segretaria generale della Cgil Susanna Camusso, intervistata stamani (lunedì 20 aprile) durante la trasmissione Rai Agorà. “Sento parlare – dice – con troppa disinvoltura di blocchi navali e missioni di terra. Sappiamo che c’è chi vuole fare dei migranti e delle loro tragedie il capro espiatorio delle difficoltà del nostro paese, che c’è chi soffia tutti i giorni sul fuoco cercando contrapposizioni e xenofobia”. La Cgil, invece, pensa “che ci voglia un cordone umanitario, un canale sottratto alla logica dei gommoni e degli schiavisti. Bisogna lavorare per la pace, affinché non ci siano più ostaggi nelle spiagge della Libia”.

Il fenomeno dell'immigrazione, continua Camusso, non può essere trattato “come una questione interna, nazionale: si tratta, invece, di una grande questione di umanità e di politica internazionale di pace”. In questo senso, la leader Cgil rimarca anche che l’Italia “ha fatto un grave errore quando ha accettato di chiudere Mare Nostrum e passare a Triton”. La leader Cgil ha anche apprezzato l’intenzione del Consiglio dei ministri di chiedere all’Europa di intervenire collettivamente, proponendo una riunione immediata del Consiglio europeo: “Bisogna però che questo avvenga, non può essere solo la dichiarazione nella giornata più tragica per il Mediterraneo”. Camusso ha poi ricordato che Cgil, Cisl e Uil hanno scelto proprio un luogo simbolo come Pozzallo per celebrare il Primo Maggio e che hanno chiesto alla Confederazione europea dei sindacati (Ces) di intervenire sulla Commissione europea “perché bisogna unire tutte le forze e dare una risposta solidale a livello europeo”.

Nella seconda parte dell’intervista Camusso è intervenuta sulla politica economica del governo, assicurando che la Cgil “continuerà le iniziative necessarie per contrastarla” e che non è esclusa alcuna “forma di mobilitazione”. Camusso ha poi centrato la propria critica sull’impostazione del Documento di economia e finanza (Def): “La priorità del governo non è creare occupazione. Noi continuiamo a pensare che serva un’altra politica economica, un’altra politica per la riforma dell’istruzione e dell’amministrazione pubblica, e che serva un governo che abbia come obiettivo quello di creare un lavoro di qualità”. Riguardo il Jobs Act, infine, la segretaria generale Cgil lo ha definito “uno scalpo da portare in Europa per avere della flessibilità, che peraltro è molto marginale nelle politiche economiche”.

In conclusione, Susanna Camusso ha poi parlato dello sciopero generale della scuola previsto per il 5 maggio prossimo
. “Le bugie hanno le gambe corte” ha detto, replicando al premier Matteo Renzi che aveva contestato lo sciopero: “Lo sbandierato annuncio delle assunzioni dei lavoratori precari della scuola si sta traducendo nel fatto che non si capisce se le assunzioni ci saranno”. Camusso ha poi sottolineato che viene “alimentata una contrapposizione tra lavoratori che sono in graduatorie diverse”. Per questi motivi i sindacati “insistono e scioperano: il nostro obiettivo è quello di avere un piano pluriennale per la scuola”.