“Altissima adesione allo sciopero di piloti ed assistenti di volo del Gruppo Alitalia - Alitalia Cityliner”. E’ quanto riferiscono unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo sottolineando che “al netto delle cancellazioni preventive effettuate dalla compagnia, l’adesione del personale navigante si attesta intorno al 95%, a dimostrazione della fondatezza delle ragioni della protesta”.

“Lo sciopero di 4 ore - ricordano le quattro Federazioni dei trasporti - il primo dopo molti anni, è stato indetto a seguito delle decisioni unilaterali della compagnia in merito a licenziamenti di assistenti di volo per bassa produttività anche a seguito di infortuni sul lavoro, al mancato rispetto dell’esonero al lavoro notturno, alle violazioni contrattuali in tema di composizione equipaggi di volo, all’aumento dell’orario di lavoro, alla cessione di attività a vettori extra comunitari ed alle concessioni di viaggio”.

LA GIORNATA

Lo stop è iniziato alle 11 del mattino. I voli annullati sono stati 142. Un'astensione dal lavoro, la prima dopo molti anni, con diverse motivazioni: "le condizioni - spiega il segretario nazionale della Filt Cgil Nino Cortorillo - di vita e di lavoro delle persone su cui si riversano decisioni aziendali mai discusse preventivamente, gli aumenti degli orari di lavoro, l'utilizzo di procedure di licenziamento individuale fuori dalle norme, l'eliminazione di agevolazioni decennali che consentono ai lavoratori pendolari di spostarsi e di attenzioni al personale con condizioni familiari e personali molto delicate". Inoltre, continua l'esponente sindacale, nei confronti di "chi ha visto riconoscersi dalla magistratura il reintegro nel posto di lavoro si adotta, con un atto senza precedenti, un nuovo licenziamento individuale che fa perdere l’originale indennità di mobilità”.

L'Alitalia, spiega Cortorillo, ha "il diritto di non rispondere alle richieste del sindacato, così come il diritto di sciopero in Italia non è subordinato al volere dell’impresa. Ma è di una gravità assoluta quanto sta accadendo negli ultimi giorni, in una escalation incontrollata: dalle accuse al sindacato, che con una lettera inviata a tutti i dipendenti l’amministratore delegato Cramer Ball definisce una 'piaga', agli spostamenti individuali, fuori dall’orario dello sciopero, di personale che potrebbe aderire alla protesta; dalle presunte promesse, proprio a quelle persone cui sono state tolte le agevolazioni individuali, che, in caso di non adesione allo sciopero, le avranno ripristinate, alle richieste, che speriamo siano prive di fondamento, a gruppi di lavoratori di dimettersi dal sindacato”.

Secondo il segretario nazionale della Filt Cgil, insomma, “quanto sta accadendo dimostra che la nuova filosofia aziendale alla base delle scelte organizzative e di lavoro si fonda sulla pericolosa idea che il sindacato debba consegnarsi all’impresa e che gli scioperi, uno ogni quattro o cinque anni, siano da impedire”.