È ormai scontro aperto tra governo e sindacati sull’istituzione dell’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, prevista per il 1 gennaio 2016. Il progetto del governo, contenuto nella legge delega sul Jobs Act, di riunire in una sola struttura i servizi ispettivi di ministero del Lavoro, Inps e Inail, dovrebbe essere portato venerdì 20 all’esame del Consiglio dei ministri sotto forma di decreto attuativo. Un progetto avversato dai sindacati del pubblico impiego, che oggi (giovedì 19) incontreranno nel pomeriggio a Roma il ministro del Lavoro Giuliano Poletti proprio per affrontare questo tema. Gli stessi sindacati (Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa) hanno comunque già indetto una giornata di mobilitazione per venerdì 20, con assemblee e volantinaggi in tutta Italia, e un presidio nazionale davanti la sede romana del ministero del Lavoro.

“La bozza del decreto che abbiamo potuto leggere dice chiaramente che il fine del provvedimento è il mero risparmio
, quantificabile in circa 15-20 milioni di euro” spiega Sebastiano Calleri, responsabile Sicurezza della Cgil nazionale, in una conversazione con RadioArticolo1. “Un risparmio – continua – che è particolarmente pregiudizievole per il funzionamento del ministero del Lavoro. Il provvedimento, infatti, dice che si chiuderanno tutte le Direzioni interregionali e tutte le Direzioni territoriali del lavoro: in pratica si ridisegnano il ministero e le sue competenze, e questo senza alcun confronto”. Ma sono molti gli aspetti critici sottolineati dalla Cgil: la mancanza di qualsiasi riferimento alla formazione e all’aggiornamento del personale, l’assenza di risorse aggiuntive, la previsione di eliminare ogni possibile “sede fisica” per gli ispettori del lavoro, fino al fatto, conclude Calleri, che nulla viene detto “sulla sorte delle persone che oggi si occupano concretamente di sicurezza e delle relative ispezioni, che afferiscono in gran parte ai servizi territoriali delle Asl, con il conseguente più generale problema di coordinamento di tutte le forze in campo”.

In prima fila contro il provvedimento sono i sindacati del pubblico impiego, convocati dal ministro Poletti proprio per discutere dell’Agenzia unica. “Un provvedimento patacca”, così lo definiscono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, precisando che la sua approvazione “rischia di paralizzare tutto: nessuna semplificazione, nessuna garanzia sulle attività ispettive e di vigilanza, nessuna tutela per posti di lavoro e retribuzioni. E soprattutto nessuna certezza sui controlli che servono a garantire sicurezza sul lavoro, salute e tutela ambientale”. I sindacati pubblici spiegano di aver “chiesto e proposto in tutte le sedi un vero piano di riorganizzazione, che snellisse le procedure e rendesse più efficaci i controlli, valorizzando le professionalità di lavoratori ad altissima qualificazione”, praticamente il contrario di quanto fa il governo, proponendo un “un decreto che smantella il ministero del Lavoro e blocca di fatto il funzionamento dei servizi ispettivi di Inps e Inail”.