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Se ne parla meno, ma la piaga del precariato a scuola riguarda non solo i docenti, ma anche il personale Ata. Senza il quale, è utile ricordarlo, gli istituti la mattina non potrebbero neanche aprire i cancelli. Non sorprende dunque la denuncia della Flc Cgil Puglia che, numeri alla mano e facendo i conti con il ritmo delle assunzioni, denuncia come nella regione a un lavoratore o a una lavoratrice Ata per arrivare alla stabilizzazione possono occorrere ben 10 anni.
A fronte, infatti di 4.088 (oltre 1.400 in provincia di Bari) aspiranti presenti nelle graduatorie delle sei province pugliesi per i diversi profili (collaboratori scolastici, amministrativi e tecnici), quest’anno il ministero ha autorizzato l’assunzione a tempo indeterminato di sole 600 persone: poco più del 10% del totale. Si tratta, spiega Ezio Falco, segretario generale della Flc Puglia, di “lavoratori che hanno già almeno 2 anni (più frequentemente 3 o 4) di precariato alle spalle, requisito necessario per entrare nelle graduatorie provinciali e contendersi le supplenze più lunghe e poi, lentamente, troppo lentamente, il ruolo”.
A differenza di quanto accade per i docenti – le cui stabilizzazioni sono comunque sempre ben al di sotto dei posti disponibili – le assunzioni a tempo indeterminato degli Ata possono avvenire solo a copertura del turn-over: tanti vanno in pensione, tanti entrano.
“E quindi – attacca Falco – anche se la capienza per le immissioni in ruolo sarebbe almeno tre volte tanto, il ministero stabilizza col contagocce. Il risultato è che i precari Ata in molti casi dovranno rimanere precari in graduatoria per oltre 10 anni”.
Emblematico il caso di Bari e Lecce dove le assunzioni in ruolo dei collaboratori scolastici sono al di sotto del 10% degli aspiranti e quindi, sottolinea il sindacalista, “se il ministero non cambierà registro nei prossimi anni, per assorbire gli ultimi inseriti in graduatoria ci vorranno altri 10 anni, oltre a quelli già svolti per entrarci”.
Va un po’ meglio, ma non dappertutto, per gli altri profili. Per amministrativi e tecnici, infatti, la capacità di assorbimento delle assunzioni in Puglia copre in media il 23% e il 20% degli aspiranti in graduatoria, il che significa, aggiunge il segretario della Flc regionale “che a, seconda dei territori provinciali, potrebbero volerci altri 4 o 5 anni per aspirare alla stabilizzazione del rapporto di lavoro, certo sempre sommati ai 2 o 3 necessari per l’accesso alle graduatorie”.
Per quanto riguarda i Dsga (i direttori dei servizi generali e amministrativi), la figura professionale apicale per il personale Ata in regione ci sono state solo 17 assunzioni programmate per l’anno scolastico 2025/26. È il risultato del dimensionamento scolastico del governo che solo in Puglia ha tagliato oltre 60 scuole negli ultimi 2 anni, il che riduce notevolmente il fabbisogno di Dsga, anche se i carichi di lavoro in scuole più grandi sono ovviamente notevolmente aumentati. “Anche in questo caso – sottolinea il dirigente sindacale – il rischio è che, proseguendo con questo trend, ci vorranno almeno 5 anni per assumere tutti i Dsga che ne hanno diritto”.
“La Flc Cgil pugliese anche in queste ore è al fianco del personale Ata coinvolto nelle procedure assunzionali per l’ordinaria assistenza e lo sarà ancora nelle prossime settimane per tutelare precari e non, cercando di impedire al ministero di calpetare i diritti di questi lavoratori concepiti, evidentemente, come lavoratori di serie B”, conclude Falco.