Paolo Berizzi e Pier Luigi Bersani in dialogo su “Il libro segreto di CasaPound” (Fuoriscena, 2025). L’appuntamento è per lunedì 1 dicembre 2025, alle ore 17.45, presso la sala Nelson Mandela in via XXIV Maggio 18 a Piacenza, per un incontro pubblico a ingresso libero e gratuito organizzato dalla Camera del Lavoro di Piacenza insieme alle Cgil Emilia-Romagna e all’associazione Articolo21 Piacenza.

Berizzi, l’unico giornalista attualmente sotto scorta per le minacce legate alle sue inchieste sul neofascismo, porta a Piacenza un lavoro di particolare rilevanza civica. Il libro ricostruisce – grazie alle rivelazioni di un ex militante di primo livello – dinamiche interne, strategie politiche, metodi di reclutamento, reti di finanziamento e tentativi di radicamento sociale di CasaPound, definita dall’autore come l’organizzazione neofascista più significativa in Italia negli ultimi vent’anni. Non una ricostruzione dall’esterno, ma il racconto di un percorso condotto infilando la lente d’ingrandimento dentro un “laboratorio politico” che ha cercato e trovato spazio nelle istituzioni, sui media e nei territori.

Durante l’evento, Berizzi dialogherà con Pierluigi Bersani, già ministro e figura di riferimento della politica nazionale, con Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21 e Massimo Bussandri, segretario generale della Cgil Emilia-Romagna. Porteranno il loro contributo anche il segretario generale della Cgil di Piacenza, Ivo Bussacchini, e Giovanna Palladini del Presidio provinciale di Art. 21.

Il filo conduttore della serata è espresso nella domanda che dà il titolo all’iniziativa: “Lavoro, Costituzione, antifascismo: attualità o storia?” Per Cgil Piacenza, Cgil Emilia-Romagna e Articolo21 l’antifascismo non è una memoria da museo, ma un principio che riguarda il lavoro, la democrazia e la libertà di stampa. La presentazione del libro diventa così occasione per riflettere sul presente: mentre il libro svela le modalità con cui CasaPound ha cercato consenso e visibilità, il dibattito pubblico prova a mettere in luce il nesso tra diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, tenuta costituzionale e contrasto alle derive autoritarie. «L’antifascismo non è una parola del passato: è una scelta del presente, che riguarda la dignità del lavoro e la qualità della democrazia» sottolineano gli organizzatori.