Decarbonizzare può fare bene all’economia e allo sviluppo. A sostenerlo non è un gruppo di ambientalisti estremisti, ma scienziati blasonati. Un recente studio coordinato dall’Istituto di economia della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con l’università di Utrecht, e pubblicato su Nature Sustainability, dimostra che è possibile rispettare gli accordi di Parigi riducendo rapidamente le emissioni globali, e allo stesso tempo sostenere la crescita economica, l’occupazione e la stabilità finanziaria.

Mix di strategie

Che cosa serve che raggiungere l’obiettivo? Un mix di regolamentazione, sostegno pubblico agli investimenti green e una tassazione del carbonio moderata: un insieme che permette di coniugare efficacia ambientale, sostenibilità economica e benefici sociali. Mentre una decarbonizzazione imperniata esclusivamente su una carbon tax rischia di non essere d’impatto sul clima o destabilizzante per il sistema economico.

Non solo carbon tax

L'efficacia delle misure proposte cresce quando sono integrate con una carbon tax differenziata settorialmente, pensata principalmente per sostenere la finanza pubblica senza gravare eccessivamente sui costi energetici delle imprese, che rischierebbero di scaricarsi sul consumatore finale come spesso accaduto nel corso delle crisi energetiche.

In particolare, un pacchetto di politiche industriali verdi permetterebbe di ridurre rapidamente le emissioni, stimolare l’innovazione e aumentare l’occupazione, garantendo allo stesso tempo la stabilità finanziaria.

Non c’è incompatibilità

“Il nostro lavoro mostra chiaramente che non esiste un trade-off tra una transizione rapida e la crescita economica – spiega Francesco Lamperti, docente di economia alla Scuola superiore Sant’Anna e co-autore dello studio –. Se accompagnata da un insieme coerente di politiche industriali, la decarbonizzazione può generare investimenti, occupazione e innovazione, invece di provocare shock economici negativi”.

Quindi, lo sviluppo della transizione verde non è incompatibile con quello economico, anzi. Secondo gli esperti la vera sfida per fermare i cambiamenti climatici consiste nell'abbattere rapidamente le emissioni evitando che la transizione sia troppo lenta, con gravi rischi e costi per la popolazione, o troppo brusca, con potenziali effetti recessivi sull'economia.

Standard e divieti

Anche qui è prevista la strada che verrà: una volta bandita la creazione di nuovi impianti fossili e introdotti standard credibili nei settori energivori, il sistema economico si riallinea spontaneamente su un percorso di decarbonizzazione rapida.

“Standard chiari e divieti mirati non frenano l’economia, la guidano – afferma Andrea Roventini, professore e direttore dell’Istituto di economia alla Scuola Sant’Anna –. Spingono gli investimenti verdi, rendono la transizione più ordinata, favoriscono l’innovazione e riducono i rischi macro-finanziari, con benefici tangibili per imprese e lavoratori”.