Metti una sera quasi estiva in uno dei parchi più suggestivi di Roma, il Parco degli Acquedotti, Maurizio Landini, un dibattito partecipato, le testimonianze di lavoratrici e lavoratori, qualche sorriso con la stand up comedy e della buona musica suonata su un palco che non aveva nulla da invidiare a quello del Primo Maggio. I romani di Subaugusta e Cinecittà hanno invaso in massa i prati di via Lemonia e si sono concessi un momento di riflessione, partecipazione, democrazia conditi da qualche birra per combattere i primi caldi e dei buoni panini.

Missione compiuta per la Filcams Cgil nazionale e capitolina che ha voluto battezzare così l’ultima settimana di questa campagna referendaria a tratti senza respiro, aiutati nel ritmo incalzante del programma da spalle di eccezione come il giornalista del Tg La7 Paolo Celata, il comico Dario Vergassola e la musica dei Sud Sound System. L’evento è riuscito talmente bene da tenere botta anche alla concomitanza con la finale di Champions League.

Alessandra Pelliccia, Filcams capitolina: “Le condizioni insostenibili di chi lavora rappresentano ‘la vertenza delle vertenze’”

Alessandra Pelliccia, segretaria generale Filcams Roma

Protagonisti indiscussi della serata le lavoratrici e i lavoratori del commercio, del turismo e dei servizi insieme alle testimonianze sul diritto di cittadinanza. Il cuore dei cinque quesiti referendari su cui si voterà l’8 e il 9 giugno. “C’è un’urgenza nel Paese che riguarda la dignità di chi lavora, la si potrebbe definire la ‘vertenza delle vertenze’, quella relativa alle condizioni di lavoro, sempre più insostenibili, sempre più al limite – ha detto Alessandra Pelliccia, segretaria generale della Filcams Cgil della Capitale, aprendo i lavori della giornata –. È per quei milioni di lavoratrici e lavoratori che la Filcams è in campo per i referendum su licenziamenti illegittimi, precarietà, sicurezza negli appalti e diritto di cittadinanza”.

Tantissimi gli ospiti che hanno parlato dal piccolo palco allestito per i dibattiti all’ombra dello splendido acquedotto romano. Oltre al segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, Monja Caiolo e Sonia Paoloni, segretarie nazionali della Filcams. Il tutto accompagnato dalla performance di Chiara Becchimanzi. La serata è continuata con la musica di Fasma, Random, Shari, con i suoni dell'Orchestraccia e dei Sud Sound System e con gli amici di Emergency, Lucha y Siesta, Win Out e Anpi che hanno partecipato con spazi espositivi.

“Per trasformare la società – ha ricordato Alessandra Pelliccia – è necessario che politica, istituzioni, organizzazioni sindacali, associazioni e società civile sappiano unirsi, a partire proprio dall’impegno per i cinque sì ai Referendum e possano continuare a dialogare anche dopo l’appuntamento alle urne, unendo le forze per disegnare una società di pace, più giusta, inclusiva, democratica, dignitosa, come la nostra meravigliosa Costituzione antifascista ci indica. Facciamo rete, facciamo quadrato: facciamo futuro”.

Landini: “Vogliamo dare un futuro a questo Paese”

“L'8 e il 9 giugno – è stato l’appello di Maurizio Landini – andate tutti e tutte a votare, è un voto per la libertà nel lavoro, per non essere precari, per non avere stipendi da fame, per non morire sul lavoro. Cinque sì per cambiare questa situazione e abrogare leggi sbagliate che in questi anni hanno ridotto il lavoro a merce e i giovani a scappare dal nostro Paese e ad essere precari”.

Noi vogliamo dare un futuro a questo Paese – ha detto il segretario della Cgil –  e per farlo bisogna investire sul lavoro, sui diritti e sulla qualità, quindi basta appalti, subappalti, basta precarietà, basta licenziamenti ingiusti: con cinque sì puoi cambiare, il tuo voto può essere la rivolta vera di questo Paese”.