In primo piano
Una manovra da cambiare

Il governo ha aperto il confronto con Cgil Cisl e Uil sulla riforma fiscale. È arrivata per oggi, lunedì 29 novembre, la convocazione dei sindacati al Mef. Al tavolo con il ministro Daniele Franco, che si terrà alle 19, i leader Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. L'incontro segue l'accordo politico sulla riforma del fisco raggiunto con le forze di maggioranza la scorsa settimana. Sul tavolo 8 miliardi di euro dal 2022 per disegnare il prossimo taglio dell'Irpef e dell'Irap. 
"Su fisco e pensioni non ci siamo. E continueremo a lottare: vogliamo partecipare per cambiare le cose, non fare da spettatori". Questo il succo dell’intervento del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco di piazza Santi Apostoli a Roma nel corso della manifestazione organizzata sabato 27 novembre dalle tre confederazioni nell’ambito del percorso di mobilitazione per modificare le misure previste nella bozza della legge di bilancio 2022. Intervento che si è concluso con un invito perentorio al governo: “La prossima settimana bisogna arrivare a quel confronto sul quale l’esecutivo si era impegnato. Se questo non avverrà, andremo avanti fino a ottenere i risultati che ci siamo prefissati”. Su Collettiva.it è possibile rivedere la diretta della manifestazione.

Quello di stasera sarà un incontro teso
Ne è convinta Valentina Conte su Repubblica (p.11), “Si profila un incontro teso stasera tra sindacati e il ministro dell'Economia Daniele Franco sul taglio delle tasse. Cgil, Cisl e Uil chiedono di redistribuire tutti gli 8 miliardi a disposizione per favorire lavoratori e pensionati, sacrificando il miliardo che al momento sarebbe destinato all'abolizione dell'Irap per ditte individuali e professionisti. Ma soprattutto di sostenere la fascia di reddito "dimenticata" dal governo - quella fino a 15 mila euro all'anno - esclusa da ogni beneficio. Lì - ripeteranno i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombarbieri - ci sono i più fragili dell'economia italiana. I lavoratori che hanno pagato in modo feroce la crisi: donne, giovani, part-time involontari, intermittenti, piccole partite Iva. E pensionati poveri. Di qui le proposte: ampliare la no tax area (la fascia che non paga l'Irpef perché l'imposta viene azzerata dalla detrazione fissa), agire sulle detrazioni aumentandole e anche sul cuneo contributivo, comprimendo la voce dei contributi a carico del lavoratore dipendente che assottiglia la sua busta paga ma serve per pagargli la pensione.  Su Collettiva.it  l'approfondimento sulla riforma fiscale a cura d Roberta Lisi, che dà la parola alla vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi

Economia e lavoro
La proposta Cgil sulla pensione di garanzia

Ne parla oggi su Repubblica Valentina Conte: “Idea della Cgil: pensione di garanzia per giovani e precari” (p.13). L'elaborazione più interessante, anche grazie al contributo dell'economista Michele Reitano, al momento è quella della Cgil. L'ipotesi è di integrare tutte le pensioni future che non arrivano a una soglia tipo o benchmark, elaborata secondo alcune ipotesi (ad esempio a partire dal 60% di un reddito medio). L'integrazione - a carico dei conti pubblici - scatterebbe solo al raggiungimento dei requisiti di legge per uscire (età più contributi o solo contributi). Ma le soglie di accesso (2,8 e 1,5 volte l'assegno sociale) fino a quando non saranno cambiate spingeranno molti a poter chiedere la pensione di garanzia solo da over 70 o con molti contributi accumulati (44-45 anni) da redditi poveri, come per i tanti part-time involontari delle donne o per una vita di lavoretti. Nella proposta della Cgil si darebbe poi una valorizzazione contributiva anche a una parte dei "buchi" accumulati nel tempo: per studio, formazione, politiche attive, maternità, congedi per cura, salti tra un contrattino e un altro. “La pensione di garanzia non è un sussidio, non è un regalo, non deve andare a tutti, ma solo a chi ne ha bisogno”, spiega Ezio Cigna, responsabile previdenza della Cgil. “Serve ora per incentivare chi lavora a stare in regola e per avere un domani dignitoso. Poi certo molte cose vanno ripensare, a partire dalle soglie di accesso del 2,8 e 1,5”.

Assegno unico, le preoccupazioni di patronati e Caf
La notizia è sul Sole 24 ore (p. 2). Non è chiaro se si potrà fare domanda anche senza Isee e poi procedere a conguaglio L'operazione assegno unico da marzo 2022 inizia già con la preoccupazione, soprattutto di Caf e patronati, che i tempi siano troppo stretti. Le date sono serrate e va evitato che le famiglie, anche solo per pochi mesi, subiscano la cancellazione delle prestazioni attualmente erogate in busta paga, senza ricevere subito l'assegno sul conto corrente. Le domande potranno essere presentate dal 1° gennaio all'Inps, che però dovrà diramare le istruzioni entro 20 giorni dalla pubblicazione del decreto sull'assegno unico in Gazzetta Ufficiale che, a sua volta, potrà avvenire solo previo parere delle commissioni parlamentari competenti (dovrà arrivare entro 1120 dicembre). Per la domanda, inoltre, sarà necessario avere l'Isee 2022, che si potrà fare solo da gennaio (tramite procedura precompilata online sul sito dell'Inps o presso i Caf). L'assegno verrà poi riconosciuto da marzo, con la contestuale cancellazione in busta paga di detrazioni peri figli a carico e assegni attuali, ma - in base a quanto si legge nel decreto - l'Inps si prenderà 6o giorni dalla data della domanda per l'erogazione degli importi. Le tempistiche strette Difficile pensare che 7 milioni e mezzo di famiglie con figli minori di 21 anni riescano a fare tutto per tempo. (…) “Ad esempio - si chiede Giuseppe Coletti del patronato Inca Cgil - bisognerà capire se sono inclusi i figli residenti all'estero a carico dei genitori, le famiglie dei rifugiati che le direttive europee hanno più volte tutelato, oppure alcuni permessi di soggiorno alternativi. Ci preoccupa poi il limite di giugno per chiedere gli arretrati: oggi per gli Anf ci sono cinque anni di tempo per richiederli”... 

Editoriali e interviste
Corriere della Sera 
Ferruccio de Bortoli parla dell’acqua sprecata e del problema della gestione. “Ma bisogna prima di tutto uscire da un equivoco collettivo. Una delle tante false verità su cui riposa la nostra coscienza civica. Ovvero che l'acqua sia abbondante e sostanzialmente gratuita. Come l'aria che respiriamo. Un bene infinito, dunque senza costo né prezzo. Se non fosse così ci interrogheremmo del perché in Europa abbiamo il poco invidiabile primato del consumo pro capite giornaliero (215 litri contro una media di 125 secondo l'indagine Istat 2018 sugli usi civili). Ma dovremmo vergognarci del fatto di essere largamente in testa alla classifica della dispersione dell'acqua nei nostri malmessi acquedotti: il 42 percento contro la media europea del 25. Non ci sono alibi. Ognuno di noi butta via, non del tutto personalmente, 156 litri al giorno…”Sempre dal Corriere della Sera segnaliamo l’analisi di Federico Fubini sulle risorse dedicate alla scuola: “Cinque miliardi per la scuola, asili, palestre e milioni di alberi. Il Recovery al via” (p.17).

La Repubblica
L'apertura è dedicata ad una intervista alla dottoressa sudafricana Angelique Coetzee che ha scoperto la variante Omicron. Il grado di contagiosità - dice - è più o meno simile alla variante Delta. Intanto il paziente zero italiano sta bene. Ilvo Diamanti parla dei “ragazzi senza speranza”, la generazione sospesa che vede il futuro all’estero. Con la pandemia e la crisi aumenta il pessimismo. Nei prossimi anni la situazione sociale degli under 30 sarà peggiore di quella dei loro genitori. Unica prospettiva: Italia addio (a pagina 12).  L’editoriale di oggi è firmato dall’ex direttore Ezio Mauro: “L’Italia tra Bruxelles e Visegrad”, sui nuovi equilibri geostrategici che si stanno determinando in Europa. Lo psicoanalista Massimo Recalcati parla dell’eutanasia: “Donare la morte in omaggio della vita” (p.31). Un approfondimento economico quello di Carlo Cottarelli: “La ripresa e l’ostacolo degli enti locali” (a pagina 10). Sempre su Repubblica da segnalare un’intervista a Giorgia Rossi, giornalista di Dazn, diventata un volto familiare per gli italiani conducendo i pre e i post partita del campionato del mondo di calcio del 2018 su Mediaset, che parla di quanto è accaduto alla sua collega
Greta Beccaglia di Toscana Th che è stata molestata in diretta. “A me non è mai successo, nessuna molestia né fisica né verbale. Ma credo proprio che diventerei una furia, se mi accadesse…(p.27)

Il Messaggero
Anche il quotidiano romano si occupa di politica economica e di riforma fiscale con l’editoriale di Paolo Balduzzi, “Il controllo della spesa che serve alla crescita”. “Ora, riforma delle imposte e dinamica della spesa pubblica possono incontrarsi virtuosamente oppure creare un sacco di problemi al bilancio del Paese. Ovviamente, la speranza è che la riduzione della spesa si realizzi e che in questo modo si trovino le risorse strutturali per una vera e non marginale diminuzione delle imposte, sia sui cittadini che sulle aziende. Tuttavia, il timore è che nei prossimi mesi succeda esattamente l'opposto. Dopo la nomina, in primavera, del Presidente della Repubblica, comincerà una lunga campagna elettorale che porterà alle elezioni per la XIX legislatura. Se queste elezioni si terranno nel 2022 o nel 2023 è ancora prematuro sapere; ciononostante, la riduzione della spesa non è tradizionalmente uno degli argomenti preferiti per la campagna elettorale. Meglio quindi, se lo si vuole seriamente, farlo subito..

La Stampa
Dal quotidiano torinese segnaliamo un approfondimento di Luca Monticelli sulle intenzioni di Mario Draghi a proposito di una manovra che va blindata (p.11) e l’analisi dell’economista Mario Deaglio: “Il cambio di passo per evitare il suk” (p.25). Altre due segnalazioni riguardano la lotta al Covid. Molto interessante la posizione della virologa Antonella Viola seconda la quale o si vaccineranno le persone dei paesi poveri oppure non ne usciremo (p.25). Per l’immunologo Alberto Mantovani alla fine servirà anche la quarta dose. (p.5). Sempre su La Stampa da segnalare una intervista a Luciana Castellina che dice la sua sulle elezioni presidenziali: “Vorrei un bis di Mattarella al Quirinale. Tra le donne la mia scelta è Rosy Bindi” (a pagina 9). Sempre sul quotidiano torinese da segnalare la recensione di Paolo Griseri della nuova biografia di Guido Rossa a cura di Sergio Luzzatto. (p.29)

Su Collettiva.it 
L'apertura di oggi è dedicata allo sciopero della scuola previsto per il 10 dicembre prossimo con una intervista al segretario generale della Flc, Francesco Sinopoli a cura di Stefano Iucci. Della sentenza del Tribunale di Firenze sui rider parla Patrizia Pallara. Nella rubrica Buona Memoria Ilaria Romeo parla dell'autunno caldo dei metalmeccanici del 1969 e dell'elezione di Bruno Trentin a segretario generale della Cgil nel 1988. 

Oggi le premiazioni dei concorsi dello Spi Cgil
Tornano i premi culturali di LiberEtà. Quest’anno il giornale dello Spi Cgil ha deciso di triplicare la sua offerta. I concorsi 2021 sono stati tre e tre saranno quindi i premi. L’appuntamento è per lunedì 29 novembre a Roma, al centro congressi Frentani, a partire dalle ore 16. Si terranno in quella sede le premiazioni dei tre concorsi promossi da LiberEtà insieme allo Spi Cgil: il Premio Letterario, il Premio Guido Rossa e il concorso di cortometraggi Spi Stories. L’evento sarà condotto dall’attore Neri Marcorè. Su Collettiva.it i dettagli dell'iniziativa. 

Tutti gli appuntamenti
Per il quadro completo delle iniziative Cgil vedi l’agenda sul sito della Cgil nazionale