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Al termine di un lungo e complesso confronto, nella tarda serata di mercoledì 8 luglio, si è chiuso l’accordo tra Tim e le parti sociali, che prevede una serie di temi all’ordine del giorno. Le segretarie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e il coordinamento dei rappresentanti dei lavoratori hanno espresso soddisfazione per l’intesa raggiunta con l’azienda e che nelle scorse settimane aveva destato forti preoccupazioni tra i dipendenti.
Carchidi, Slc: “Diamo risposte a chi lavora”
“Con gli accordi sottoscritti si prova a dare una risposta alle lavoratrici ed ai lavoratori in termini economici e di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. – ha commentato Daniele Carchidi, Slc Cgil nazionale - Dopo anni di stallo, finalmente si sottoscrive un premio di risultato biennale che porterà fino a raggiungere le 1550 euro nel 2026. L’integrazione alla solidarietà riduce gli impatti dell’ammortizzatore sociale sul salario delle persone. E sul lavoro agile si garantisce una sana alternanza tra lavoro in sede e lavoro da remoto, con una importante attenzione alla tutela della genitorialità, all’assistenza familiare, alla disabilità”.
Contratto di solidarietà
Le parti hanno individuato nel contratto di solidarietà lo strumento idoneo a tutela della occupazione e per garantire la sostenibilità dell’azienda. Il contratto avrà validità dal 16 luglio 2025 al 31 dicembre 2026, con una riduzione dell’orario di lavoro del 15,64%. L’intesa prevede un numero di giornate di solidarietà pari a 21 per l’anno 2025 e 40 per l’anno 2026. Al fine di ridurne l’impatto economico, è stato previsto l’accesso al Fondo Bilaterale di Settore, per una integrazione fino all’80% della retribuzione con, in aggiunta, il riconoscimento del ticket restaurant di 7 euro anche nelle giornate di solidarietà. Per le lavoratrici ed i lavoratori part-time al 50%, non essendo previsti i buoni pasto, sarà riconosciuto un importo una tantum di 100 in buoni benzina.
Premio di risultato
Le parti hanno sottoscritto un nuovo accordo di premio di risultato, con valenza biennale, che prevede un aumento del valore target di 50 euro lordi, riferito al livello “5”, per ciascun anno. Pertanto il valore target sarà di 1450 euro per il 2025 e di 1500 euro per il 2026.
Lavoro agile
Uno dei punti cruciali su cui si era creata tensione nelle scorse settimane. Viene ridefinita un’intesa con validità dal 28 luglio 2025 al 30 novembre 2026, che prevede due modelli di organizzazione del lavoro con alternanza sede/remoto: il “giornaliero”, con 3 giorni da remoto e 2 in sede a settimana; il “settimanale”, con 3 settimane in sede ed 1 da remoto; e per alcuni specifici reparti 2 settimane in sede e 2 da remoto su base mensile. Previste, inoltre, una serie di condizioni di miglior favore a tutela della genitorialità, assistenza e disabilità.
Turni e week end
“L’intervento sulle turnazioni, riducendo gli impatti dei turni serali e nei week end, è un segnale di attenzione verso le lavoratrici ed i lavoratori in ambito caring – spiega Carchidi - L’auspicio è che, nei prossimi mesi, si possa riprendere il confronto complessivo sui vari temi dell’organizzazione del lavoro, considerato il mutato contesto lavorativo”.
“Bene gli accordi, ma serve un contratto nazionale”
Ora la parola passa alle lavoratrici ed ai lavoratori, che saranno chiamati ad esprimersi sul complesso degli accordi sottoscritti. Anche se, come ribadisce il dirigente sindacale “la contrattazione aziendale non è più sufficiente. Serve un contratto collettivo nazionale rinnovato, riconosciuto e forte che rappresenti un patto di sistema a tutela dell’intero settore, una sorta di argine per evitare un lento e inesorabile declino”. Se ne parlerà il 31 luglio, al tavolo previsto tra Asstel e parti sociali per la ripresa delle trattative sul rinnovo.