Gli arresti dei vertici di Forza Nuova dopo l’assalto alla sede nazionale della Cgil, la mozione Pd per lo scioglimento delle formazioni neofasciste, le polemiche politiche sulla gestione della sicurezza da parte della ministra dell’Interno: questi i temi che dominano le prime pagine dei maggiori quotidiani nazionali di oggi (lunedì 11 ottobre).

“Cortei, stretta sui violenti. Draghi chiede più verifiche sulla sicurezza. Dodici arresti per gli scontri. La guerriglia no vax: assalto a un pronto soccorso nella notte, 4 feriti. Duello tra Pd e Meloni” titola il Corriere della Sera, mentre Repubblica apre con “Un piano nero contro le città. Dopo il raid neofascista su Roma, 12 arresti tra cui un ex terrorista Nar. Decapitata Forza Nuova: progettava una rete di attacchi. Con la Cgil doveva essere violato Palazzo Chigi, come Capitol Hill. Mozione Pd per sciogliere le sigle della destra squadrista. Mattarella va in Germania, allarme per l’eversione. Steinmeier: Serve un’Italia forte”.

Sulla Stampa si legge: “Sciogliere i movimenti neofascisti, l’affondo di Landini. Meloni si difende: è squadrismo, ma non so la matrice. Il Pd attacca: gliela spieghiamo noi. Assalto di Roma: i leader di Forza Nuova tra i 12 arrestati. Iniziative di solidarietà alla Cgil in tutto il Paese”. Tema analogo per il Messaggero: “Stretta del governo sui cortei. Forza Nuova, arrestati i capi. Fiore e Castellino fermati dopo gli scontri di Roma. Il Pd: sciogliere Fn. Violenze all’Umberto I dopo il ricovero di un No vax. Solidarietà alla Cgil”.

Il Giornale lancia “Scontri a Roma, Lamorgese sotto accusa. Ministro dell’Interno nel mirino: al centro delle violenze volti noti dell’estremismo lasciati liberi di mettere a ferro e fuoco la Capitale. No Green pass, Milano teme il caos netturbini: 1 su 3 senza vaccino”. E così Libero: “Dopo il giorno dei cretini, la sinistra ci marcia. Una decina di estremisti arrestati per le violenze a Roma. Cgil, Pd e M5s vogliono sfilare sabato in piazza per l’antifascismo, a un giorno dai ballottaggi. Il centrodestra non ci casca. Autogol per i No green pass: il governo non cambierà le regole”.

Il Fatto Quotidiano apre con “Fascisti, governo impreparato. E venerdì 4 milioni senza paga. Raid annunciati: retata anti-Forza Nuova, Viminale e servizi sotto accusa”. Infine, il Sole 24 Ore: “Verso il 15 ottobre. Green pass al via sul lavoro: cosa fare in 20 casi risolti. L’accesso per aziende, somministrati, studi e tribunali. In campo ispettori del lavoro e Asl. Nuova app da Sogei”.

Le interviste
“Una ferita gravissima, non era mai successo un simile attacco a una sede sindacale nell'era repubblicana. È stata una cosa gravissima per noi, ma anche per la democrazia di questo Paese”. Inizia così l’intervista alla vicesegretaria della Cgil nazionale Gianna Fracassi, pubblicata oggi sul Corriere della Sera. “La matrice è inequivocabile: è fascista”, continua l’esponente sindacale, sottolineando che “non a caso i leader di quel movimento sono stati identificati chiaramente. Bisogna essere intransigenti con tutte le organizzazioni che si dichiarano fasciste”.

Riguardo la gestione dell’ordine pubblico a Roma nel corso della manifestazione di sabato, Gianna Fracassi afferma di non avere “gli strumenti per comprendere se sarebbe stato possibile intercettare i violenti”. Ma considera “sbagliatissimo l'attacco alla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. La manifestazione era stata autorizzata come stanziale, poi è diventata un'altra cosa. Chi attacca la Lamorgese lo fa per evitare di commentare l'argomento, per non parlare di questi movimenti verso i quali vorrei sentire parole chiare di condanna”.

L’intervistatrice (Alessandra Arachi) rimarca l’assenza della sindaca di Roma Virginia Raggi alla manifestazione di domenica davanti alla sede della Cgil, ma Fracassi rileva che “è venuto il leader del suo movimento, Giuseppe Conte, e ha dato di persona la sua solidarietà, penso che rappresenti anche lei”. In conclusione, la vicesegretaria generale della Cgil sottolinea di aver avuto “la solidarietà di tutte le forze politiche, anche da Lega e Fratelli d'Italia. È stato importante”.

“Nessun caos sul certificato. Le aziende sono organizzate e pronte per la ripartenza”. Questo il titolo dell’intervista al vicepresidente di Confindustria Maurizio Stirpe, pubblicata domenica 10 sul Messaggero. “Nessun rischio caos con il Green pass per le aziende. L'intervento è stato attentamente pensato, studiato e voluto per far ripartire a pieno ritmo tutte le attività industriali”, spiega il dirigente degli industriali: “Troppo spesso in Italia assistiamo a una fuga dalle responsabilità e dal rigore a poche ore dal varo di una riforma. E si agitano possibili ritorni negativi. Le aziende hanno fortemente voluto il Green pass insieme all'adozione di rigorosi protocolli di sicurezza per tutelare lavoratori e produzione”.

Maurizio Stirpe sottolinea che, oltre ai “contatti costanti con tutte le articolazioni di Confindustria e all'invio e di circolari specifiche per affrontare questa nuova fase, solo pochi giorni fa, nell'ambito di un webinar con oltre 700 partecipanti, abbiamo risposto a oltre 300 domande di chiarimento e fugato dubbi interpretativi”. Per il vicepresidente, dunque, la consapevolezza “degli imprenditori è grande, non ci sarà nessun problema nei luoghi di lavoro”.

Il dirigente di Confindustria sottolinea che l’associazione delle imprese “era ed è favorevole all'obbligo vaccinale, ma abbiamo considerato positivo anche l'obbligo del Green pass, riaffermando il principio che chi non si vuole vaccinare ha però il dovere di farsi carico del tampone. Per tutelare se stesso e gli altri”. E conclude affermando che “basta osservare cosa accade negli altri Paesi, dove le vaccinazioni vanno a rilento, per capire quale sia la strada giusta da percorrere, sia per rilanciare l'economia sia per garantire la salute”.

Gli editoriali
“Perché attaccano il sindacato”, così il titolo della riflessione del giornalista Roberto Mania, pubblicata domenica 10 su Repubblica. “L'infiltrazione neofascista in tutto ciò che si muove nella politica e nella società è un tratto nuovo e insieme antico, complice la sottovalutazione (interessata da parte di alcuni settori della destra parlamentare) del fenomeno”, spiega l’esperto di economia: “Cambiano i contesti ma non gli obiettivi degli squadristi. Ora sembra toccare - di nuovo - al lavoro, alle sue rappresentanze sociali, ai luoghi del lavoro, alle sedi della partecipazione e dell'inclusione”.

Mania ricorda che “a spingere per l'obbligatorietà del Green Pass per entrare nel proprio posto di lavoro è stata soprattutto la Confindustria di Carlo Bonomi. Le altre associazioni imprenditoriali non hanno condiviso questa linea”. Ma valeva la pena “schierarsi a favore dell'obbligo del Green Pass quando le difficoltà ricadranno proprio sulle aziende? L'impressione è quella di una scelta politica (ideologica?) anziché squisitamente di lobby. E da lobby, la Confindustria dovrà ora chiedere al governo di semplificarle l'applicazione delle norme”.

Il giornalista, inoltre, evidenzia che “su un punto i sindacati hanno sempre avuto ragione: sul fatto che, grazie ai protocolli sulla sicurezza sottoscritti con gli imprenditori (Confindustria compresa) nel momento più cupo della pandemia, i luoghi di lavoro non si sono trasformati in focolai di diffusione del virus”. Ma ora, conclude Mania, andrebbe fatto un passo avanti “e decidere per l'obbligatorietà dei vaccini per evitare che le complicazioni del Green Pass finiscano per aggiustarsi solo un po' alla volta e non completamente, chiudendo troppi occhi, senza garantire del tutto la sicurezza. Anche sfidando i neo fascisti di ieri”.

“Si deve insistere su formazione, riqualificazione professionale e prevenzione, utilizzando anche le tante risorse non spese che sono a disposizione dell'Inail”. Questa la ricetta del segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, pubblicata oggi in un editoriale su Giorno, Nazione e Resto del Carlino, riguardo il tema della sicurezza sul lavoro.

“Per i casi di recidiva nel mancato rispetto delle norme in materia – argomenta il leader sindacale – bisogna prevedere la sospensione dell'attività sino al ripristino delle condizioni di sicurezza. A tal proposito, è indispensabile sia che si costituisca una banca dati unica, che consenta di monitorare il comportamento delle aziende nel corso del tempo, sia che vengano stanziate risorse aggiuntive per l'assunzione di nuovi ispettori”.

Per Bombardieri è “imprescindibile che le aziende facciano tutto quanto necessario per salvaguardare l'incolumità dei propri dipendenti, perché il rispetto della vita è una precondizione dell'attività lavorativa e in un Paese civile non è accettabile che si possa ancora morire sul lavoro”. In questo senso, il leader della Uil ricorda che “da oltre un anno, coinvolgendo personaggi della cultura, dello spettacolo e dello sport, abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, che abbiamo chiamato ‘Zero morti sul lavoro’ e che, per l'appunto, vorremmo diventasse un obiettivo comune. Questa battaglia, infatti, si vince anche creando una coscienza collettiva civile, a partire dalle scuole dove vorremmo che fosse introdotto un insegnamento specifico proprio su lavoro, legalità e sicurezza”.

La Cgil
L’apertura di Collettiva è dedicata all’assemblea generale della Cgil che si è tenuta nella mattinata di domenica 10 ottobre, convocata dopo l’assalto alla sede nazionale Cgil (che ha provocato numerosi danni) da parte di esponenti di estrema destra. Trovano spazio l’editoriale del direttore di Collettiva Stefano Milani, il video dell’intervento del segretario generale Maurizio Landini; l’annuncio della manifestazione antifascista del 16 ottobre prossimo; le fotogallery dell’assemblea di Roma e dei presìdi in tutta Italia; le opinioni del presidente di Libera don Luigi Ciotti, del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, del leader di Azione Carlo Calenda, del candidato del centrosinistra a sindaco di Roma Roberto Gualtieri e del presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo; l’articolo storico su tutte le aggressioni fasciste alle sedi Cgil.

Da segnalare anche l’approfondimento sulla crisi annunciata della Val di Sangro, con il video-reportage sulla Sevel (gruppo Stellantis) e il suo indotto, la video-intervista al sindaco di Atessa Giulio Borrelli e l’intervista al coordinatore nazionale Fiom Cgil del settore Simone Marinelli.

Per la rubrica Buona Memoria, la proposta dell’allora segretario generale Cgil Giuseppe Di Vittorio di uno Statuto dei diritti dei lavoratori.

L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.