"Il ministero dello Sviluppo economico mantenga gli impegni assunti verso i lavoratori e confermi la convocazione del tavolo Whirlpool per il 20 gennaio, così come aveva a suo tempo promesso. Se non lo farà, saranno i lavoratori a mobilitarsi con iniziative nazionali in tutto il gruppo, per richiamare governo e impresa alle loro responsabilità.
 
Dopo l’ultimo incontro di dicembre, il ministro Patuanelli si era impegnato a fare tutto ciò che poteva per risolvere la vertenza, a insediare un tavolo tecnico che apprestasse gli strumenti idonei e a riconvocare le parti il giorno 20 gennaio. Da allora, però, tutto tace e non è arrivata nemmeno la conferma della convocazione". Così Fiom, Fim e Uilm, in un comunicato unitario.
 
"Se qualcuno spera che a Napoli, come negli altri stabilimenti Whirlpool, vinca la rassegnazione, sbaglia clamorosamente: i lavoratori non possono e non vogliono accettare né la chiusura di Napoli né il progressivo disimpegno della multinazionale dal nostro Paese. Il governo usi i propri poteri per indurre Whirlpool a rispettare gli impegni, assunti a suo tempo con sindacato e istituzioni. Se serve, vari nuove norme, poiché preservare fabbriche, uffici e centri ricerca è l’unico modo per difendere i cittadini che vivono di lavoro e per salvaguardare l'economia reale", concludono le tre sigle di categoria.