"Non occorre aspettare settembre per capire che Murano, nonostante le imprese cerchino di far finta di nulla, sarà un mese molto caldo. La situazione che purtroppo si sta prefigurando rischia di essere la peggiore degli ultimi cinque anni, perché oggi le aziende stanno iniziando a licenziare, evitando qualsiasi confronto con il sindacato, che da sempre è stato in grado, oltrechè di gestire le problematiche, dovute a una crisi di settore profonda, anche di proporre strade alternative che dessero la possibilità di salvaguardare l’occupazione". Così Michele Pettenò, segretario della Filctem Cgil di Venezia, in meritor alla riapertura delle trattative nel settore vetro a Murano.

"È il caso, ad esempio, della Nason & Moretti, dove una lavoratrice part time in cassa integrazione, oramai da cinque anni, si è vista recapitare a casa una raccomandata con invito a presentarsi presso la Direzione territoriale del lavoro, perché l’azienda ha tutte le intenzioni di lasciarla a casa; ci sfugge la reale motivazione per cui l’azienda, in maniera unilaterale, abbia deciso di intraprendere la strada del licenziamento. La Murano Lab, oggi in mano al signor Andrea Voltolina, è un’altra azienda che, nonostante i ripetuti incontri fatti in Provincia, è a rischio chiusura, mettendo così, di fatto, in strada otto persone, cui già da due mesi non viene erogato lo stipendio", aggiunge il dirigente sindacale.

"La cosa ci sembra assai strana, dato che i soldi per pagare i lavoratori non ci sono, ma poi veniamo a conoscenza che Voltolina riesce a finanziare la Regata in laguna e ad essere sponsor della Reyer di Venezia, oggi proprietà del Sindaco, che dovrebbe far comprendere a questo imprenditore che prima di tutto vengono i lavoratori. Ci stiamo già attivando per chiedere un incontro in Commissione lavoro presso il Comune, e chiederemo che sia presente anche Brugnaro il quale, avendo un’azienda produttrice di vetro a Murano, dovrebbe essere molto sensibile ai temi che andremo a presentare", prosegue il leader della Filctem locale.

"Il rientro in settembre dei lavoratori oggi non è così scontato, molte aziende denunciano la mancanza di lavoro, oltre ad avere dei costi aggiuntivi di svariate centinaia di migliaia di euro per rimborsare ciò che l'Unione europea ha definito 'aiuti di Stato illegittimi', riferendosi allo sconto che le aziende avevano avuto sul gas. Anche per tali motivi. molte aziende hanno dovuto indebitarsi ulteriormente, e ciò che più preoccupa è che oggi non si sa come andrà a finire. Come sempre, ci metteremo a disposizione per dare una mano nel trovare le soluzioni più idonee sotto il profilo della salvaguardia dell’occupazione, augurandoci di non dover aprire uno stato di agitazione generale, qualora le aziende continuassero a licenziare, senza aver avuto la voglia di relazionarsi con chi all’interno di quel distretto ci ha sempre messo la propria rappresentanza e rappresentatività", conclude Pettenò.