Oggi abbiamo l’imbarazzo della scelta a proposito del pensiero del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte viste la varie interviste (sette) che ha rilasciato ieri ai grandi quotidiani. Il premier parla infatti sul Corriere della Sera (intervista di Marco Galluzzo a pagina 3), su Repubblica con una intervista a cura di Tommaso Ciriaco (a pagina 2), sul Messaggero (intervista di Marco Conti a pagina 2), su La Stampa con una intervista di Francesca Schianchi (rilanciata anche sul Tirreno) e infine sul Fatto Quotidiano: Luca De Carolis a pagina 2. Sul Sole 24 ore l’intervista è di Emilia Patta: “Conte: industria 4.0 plus per il digitale. Sul Mes valuteremo con il Parlamento” (a pagina 14)

“Conte tira dritto: ho un piano”, è il titolo di apertura del Corriere della Sera che racconta “l’enfasi dell’avvocato del popolo” come lo definisce nel suo commento Antonio Polito. Il premier conferma di non avere nessuna intenzione di mollare il governo, né di fondare un partito. Il presidente del Consiglio continua però ad essere incalzato da più parti, mentre il Pd chiede concretezza negli obiettivi. Sempre sul Corriere un editoriale molto duro nei confronti di Conte e del suo governo è affidato a Ernesto Galli della Loggia che propone un ragionamento sull’attitudine della politica italiana ad aprire tavoli di confronto. In Europa, spiega Galli della Loggia, siamo l’unico paese che per affrontare la crisi ha attivato un tavolo di tecnici (quello guidato da Colao) e lanciato contemporaneamente gli Stati Generali dell’economia. Lo facciamo “perché siamo più intelligenti degli altri e perché la sappiamo più lunga? Naturalmente no. La ragione è che a differenza di tutti gli altri principali Paesi dell'Unione solo noi abbiamo un sistema politico così paralizzato e paralizzante e una classe politica composta in misura altrettanto ampia — con le dovute (ma pochissime) eccezioni — di assolute mediocrità prive di conoscenze e di idee (dico idee, non quelle quattro formulette che servono per le filastrocche da recitare la sera in tv e tutto il giorno, ahimè, anche in Parlamento). A una tale classe politica, dunque, a cominciare da quella che sta al governo, la suddetta Commissione e i suddetti Stati generali sono serviti e servono in sostanza per una grande operazione di scarico di responsabilità”.

Il presidente del Consiglio parla su Repubblica con una intervista di Tommaso Ciriaco (a pagina 2). Il premier conferma anche al giornale diretto da Maurizio Molinari, la sua intenzione di resistere a Palazzo Chigi e di non voler fondare un suo partito. Per quanto riguarda le polemiche e le tensioni sul rapporto tra Italia ed Europa e sull’utilizzo dei fondi Mes, il governo assicura che si deciderà tutto in luglio. Nel frattempo gli Stati Generali saranno un momento importante, non una semplice vetrina o una passerella di big. A proposito di Conte l’altra questione che viene trattata dai giornali riguarda gli interrogatori dei magistrati sulla gestione della fase uno dell’emergenza coronavirus. Il Messaggero apre così: “Conte: su Alzano rifarei tutto”. Anche il quotidiano romano propone una intervista al premier non solo sulle zone rosse, ma ovviamente anche sugli Stati Generali, il rilancio dell’economia, le grandi opere. (l’intervista è di Marco Conti a pagina 2). Sullo stesso giornale parla Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia: non andremo agli Stati Generali, dice, perché il confronto politico si fa in Parlamento. (p.5)

E intanto Borse a picco in Europa e negli Usa

“La pandemia in Borsa. Bruciati 328 miliardi”. È il titolo di apertura de La Stampa. Europa a picco, con Milano maglia nera: la produzione industriale crolla del 42,5%. Anche Wall Street perde il 7%. Sul quotidiano torinese viene rilanciata l’analisi del Nobel Spence intervistato da Alan Friedman. Secondo Spence il quale potremo essere fuori dalla crisi solo nel 2022. Sulla prima pagina del Sole 24 ore il titolo “Paura da virus: Borse in caduta libera. Tonfo a Wall Street (meno 6,90), Francoforte a meno 4,47%, Milano -4,81%. (servizi a pagina 11).

La nostra agenda per gli Stati Generali. Parla Maurizio Landini

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, spiega oggi le aspettative e soprattutto le intenzioni del sindacato a proposito degli Stati Generali dell’economia che stanno per prendere il via a Roma. Le idea del segretario generale sono riassunte in una intervista di Raffaello Marmo su Giorno, Resto del Carlino e Nazione (a pagina 6): Intervista a Maurizio Landini: “Basta conflitti, servono lavoro e investimenti”.La parola che più usa? «Investimenti, investimenti, investimenti». Lo spirito con cui va agli Stati generali? «Ascolteremo le proposte del governo, ma ci andremo con una nostra agenda». Come vede il ricorso al Mes? «Tutte le risorse europee devono essere utilizzate, comprese quelle del Mes. E un'occasione storica». Come ritiene si possa ridurre l'orario di lavoro a parità di salario per fare più occupazione? «In parte recuperando efficienza e produttività con un uso più intenso degli impianti e una maggiore apertura degli uffici, in parte con la detassazione degli aumenti contrattuali». Reputa utile tenere le fabbriche aperte anche ad agosto? «Si può discutere, anche di scaglionare le ferie. Ma oggi è prioritario che anche dopo agosto ci sia il lavoro e non la cassa integrazione». È un Maurizio Landini che mette al bando la polemica (anche con il neo-presidente di Conf industria, Carlo Bonomi) e punta al concreto delle cose da fare e dei risultati possibili. «Il messaggio - avvisa il leader della Cgil è quello di investire nella mediazione sociale, nella contrattazione collettiva. Non è certo il momento di aprire fasi conflittuali, ma di investire sul lavoro e sulla qualità del lavoro».

Intervento di Romano Prodi su Collettiva

Romano Prodi ha deciso di scrivere un intervento per la nuova piattaforma web della Cgil, Collettiva.it. Il professore interviene nel dibattito che si sta sviluppando sul sito tra economisti e studiosi sull’analisi di una crisi tra le peggiori della storia e sulla necessità di ripensare totalmente le politiche economiche e industriali. “Il ruolo dello Stato – scrive Prodi - la necessità di programmazione, di pianificazione e di costruzione di una capacità progettuale sono state tra di noi analizzate, approfondite e anche proposte in più occasioni. Il problema è che il nostro Paese non è mai stato in grado, come propone il “progetto”, di creare una sede istituzionale centrale che, operando in collaborazione con più ministeri, possa portare a compimento questa difficile e necessaria trasformazione. Eppure le idee le abbiamo ed esse, anche se in modo esemplificativo e non esaustivo, sono correttamente riportate nello scritto su cui sto compiendo le mie riflessioni. Altrettanto correttamente viene in esso posto in rilievo che in altri casi, come nell’esperienza rooseveltiana, la progettazione è stata trasformata in realizzazione concreta per effetto di una molto forte e determinata politica pubblica. Per leggere il testo integrale di Prodi:

Varato il bonus famiglia

Il governo ha deciso di istituire un assegno per ogni figlio, di allungare la paternità e assegnare nuovi contributi per gli asili nido. Se ne parla sui giornali e su vari siti web. Dall’HuffingtonPost: “L’assegno unico per tutti i figli fino a 18 anni, la riforma dei congedi parentali, ma anche soldi e agevolazioni fiscali alle famiglie per le spese dei figli come l’iscrizione in piscina o il biglietto per il cinema. E ancora un’indennità alle mamme che rientrano a lavoro dopo il congedo, incentivi alle imprese che adottano orari flessibili, sconti e bonus per gli affitti universitari. Dopo anni di attese e annunci da parte della politica, il Consiglio dei ministri approva il Family Act annunciato da Matteo Renzi alla Leopolda dello scorso anno e messo in piedi da Elena Bonetti, la ministra per la Famiglia in quota Italia Viva. Non senza una fibrillazione last minute tra i renziani e il Pd sulla paternità dell’assegno per i figli. Alla fine festeggiano tutti, da Renzi a Gualtieri, fino a Giuseppe Conte”.

In fabbrica si lavora anche in agosto

 “Operazione fabbriche aperte in agosto”, è il titolo di apertura di oggi del Sole 24 ore che rilancia la notizia delle intenzioni delle imprese che vogliono sfruttare tutte le possibili commesse dopo il blocco del virus e alla luce dei dati catastrofici sulla produzione industriale (-42,5% secondo gli ultimi dati Istat). Il giornale degli industriali riporta le dichiarazioni della Confindustria del Veneto secondo la quale chi ha ordini dovrà lavorare. “Lo considero un valore morale”, ha spiegato il presidente Carraro. Gli industriali fanno sapere di aver consultato già i sindacati confederali che avrebbero dato la loro disponibilità. Cgil, Cisl, Uil, sempre secondo il Sole 24 ore sarebbero intenzionati a concordare intese territoriali e aziendali. (servizi di Nicoletta Picchio e Giorgio Pogliotti a pagina 3). Nel pezzo di Giorgio Pogliotti si riprende un ragionamento della segretaria confederale della Cgil, Ivana Galli: “Nessuna pregiudiziale da parte dei sindacati sulla proposta di Confindustria Piemonte di tenere le fabbriche aperte ad agosto, in presenza di una ripresa degli ordinativi. Per Cgil, Cisl e Uil, con lo strumento della contrattazione decentrata — a livello aziendale o territoriale — le parti potranno raggiungere accordi modificando l'organizzazione del lavoro per soddisfare la domanda, senza fermare la produzione. «Nell'attuale contesto economico sarebbe una buona notizia la ripresa di ordinativi e delle commesse — ragiona Ivana Galli, segretaria confederale della Cgil — . Non abbiamo alcuna preclusione a tenere aperto un impianto nel mese di agosto, purché lo si faccia attraverso il confronto con le rappresentanze sindacali azienda11 o territoriali. L'emergenza numero uno è il lavoro, dunque siamo disponibili ad individuare percorsi condivisi con le imprese per assicurare la continuità produttiva. Non sarebbe certo una novità, lo abbiamo già fatto in passato per far fronte a picchi produttivi improvvisi. Purtroppo la realtà è caratterizzata ancora da milioni di lavoratori in cassa integrazione e temiamo in autunno un riaccendersi delle tensioni sociali».

Molto dura invece nei confronti degli industriali la prima pagina del Fatto Quotidiano che denuncia abusi nella gestione della Cassa Integrazione: “Chiagni e fotti delle aziende sulla Cig. I furbi sarebbero i capi di 2600 imprese che hanno richiesto gli ammortizzatori sociali senza averne diritto (servizi alle pagine 8 e 9).

Cariche contro gli operai licenziati

Cariche contro gli operai licenziati. Calci, pugni e manganellate. Notte di violenza da parte di polizia e carabinieri contro lavoratori appena licenziati. È successo mercoledi al magazzino Fedex Tnt di Peschiera Bon romeo. provincia di Milano. Lo denuncia il sindacato Si Cobas con dovizia di foto, filmati. Se ne parla sul manifesto. Il servizio è di Massimo Franchi a pagina 4.

Le misure anticrisi a rallentatore

Ecobonus, percorso in salita. È il titolo sulla prima pagina del Sole 24 ore che fa il punto sulle modalità dello sconto in fattura e sui tempi in cui potrà avvenire la cessione a banche e intermediari finanziari del credito d’imposta dell’ecobonus. Si tratta in particolare del credito d’imposta al 110% per le ristrutturazioni edilizie. I ritardi nell’operazione sarebbero dovuti alla incertezze sui tempi di conversione del decreto legge Rilancio. (Giorgio Santilli a pagina 5)

La morte in mare

Il manifesto dedica la sua copertina di oggi alla notizia: la Marina tunisina ha recuperato i corpi di 48 migranti in gran parte donne e alcuni bambini. Nessun  sopravvissuto. È il tragico bilancio del naufragio del barcone partito lunedì dal porto di Sfax. Le Ong: basta morti, serve subito una missione europea per i soccorsi (servizi a pagina 7). Nel commento di Filippo Miraglia si parla del Festival Sabir del Mediterraneo e della necessità di non rassegnarci alla strage infinita nel Mediterraneo. Sul sito di Repubblica parla Sacha Petiot, capomissione di Medici Senza Frontiere nel paese nordafricano sconvolto da guerra civile e covid-19: "Senza gli aerei dell'Unhcr e i rimpatri dell'Oim, l'unica via di fuga per i rifugiati è attraverso il Mediterraneo".

Quelle statue della vergogna

Sul manifesto da segnale un interessante commento di Alessandro Portelli (americanista e storico delle culture orali) a proposito del dibattito che si è sviluppato intorno al fenomeno dell’abbattimento di statue. Negli Usa, ma anche in alcuni altri paesi, sull’onda delle proteste contro l’assassinio a Minneapolis dell’afroamericano, George Floyd, alcune statue di colonialisti sono state prese d’assalto e abbattute. Anche la statua di Cristoforo Colombo ha subito qualche amputazione. Molti intellettuali si sono indignati, ma Portelli si chiede provocatoriamente come mai gli stessi intellettuali che parlano di sacrilegio ora non hanno avuto niente da eccepire quando si abbattevano le statue di Marx e di Lenin (articolo a pagina 11).

“AIUTA CHI CI AIUTA”. PROSEGUE LA CAMPAGNA NAZIONALE DI CGIL, CISL, UIL PER SOSTENERE IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE

La sottoscrizione lanciata da Cgil, Cisl, Uil, per fronteggiare l’emergenza Coronavirus e sostenere i reparti di terapia intensiva ha raggiunto oggi la somma complessiva di 1 milione e 900 mila euro che sono già stati devoluti alla protezione civile. È quanto sottolineano in una nota i Segretari organizzativi di Cgil, Cisl, Uil, Nino Baseotto, Giorgio Graziani, Pierpaolo Bombardieri.“Siamo molto soddisfatti. È un risultato molto importante che testimonia la solidarietà concreta da parte di tanti lavoratori e pensionati italiani. Abbiamo raccolto in queste ultime settimane  900 mila euro che si aggiungono al milione di euro già versato alla Protezione Civile. Ma la nostra sottoscrizione proseguirà ancora per sostenere il lavoro di tanti medici ed operatori sanitari impegnati  nella lotta contro il Coronavirus“.

I versamenti vanno fatti sul conto corrente bancario – Monte dei Paschi di Siena IBAN IT 50 I 01030 03201 000006666670 con causale: Aiuta chi ci aiuta.

AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI

Per un quadro completo degli appuntamenti della Cgil nazionale e della Cgil nei vari territori vedi l’agenda sempre aggiornata di Collettiva.it: https://www.collettiva.it/agenda/