Arriva il quinto voto di fiducia della legislatura. Ed è su un provvedimento che scotta: la "riforma" Gelmini della scuola (quello che ristabilisce il maestro unico). La notizia era già stata annunciata ma l'ufficialità è arrivata nel tardo pomeriggio del 6 ottobre. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, intervenendo alla ripresa della seduta della Camera, ha infatti posto la fiducia sul maxi emendamento al decreto legge Gelmini sulla scuola.

La conferenza dei capigruppo della Camera ha stabilito il calendario delle votazioni sul decreto di riforma della scuola. Domani si svolgera' il voto di fiducia sul maxiemendamento presentato oggi dal governo, mentre per mercoledi' mattina e' prevista l'illustrazione degli ordini del giorno. Giovedi' alle 18, in diretta televisiva, ci saranno le dichiarazioni di voto e il voto finale. Venerdi' mattina l'aula si riunira' poi per esaminare delle mozioni.

Dura la reazione dell'opposizione: "La fiducia al maxiemendamento sul dl Gelmini chiesta dal governo e' la lampante dimostrazione dell'arroganza con cui il centrodestra si muove su un tema cosi' importante per il Paese e per il futuro quale e' la scuola". Lo ha detto Mariapia Garavaglia, ministro dell'Istruzione del governo ombra del Pd.

Sindacati verso lo sciopero generale unitario
“La richiesta di fiducia sul dl Gelmini dimostra che per questo governo il Parlamento, cosi' come le parti sociali, sono solo un impiccio". A dirlo e' il segretario generale della Flc-Cgil Mimmo Pantaleo: "Mettendo la fiducia per accelerare il provvedimento l'esecutivo dimostra di disprezzare il ruolo delle Camere in cui le forze democratiche devono e possono confrontarsi". Si tratta, prosegue, "dell'ulteriore dimostrazione di come il governo vuole discutere. Peraltro il maxiemendamento peggiora il testo iniziale, per esempio quando stabilisce di pagare le ore aggiuntive del maestro unico con i fondi di istituto". Per il segretario, il governo "e' sordo: mentre fuori monta la protesta la Gelmini va in tv da sola la domenica a parlare senza contraddittorio". Anche per questo, secondo Pantaleo, lo sciopero "e' inevitabile per far capire ai cittadini che esiste una alternativa al progetto Gelmini e che noi sindacati non difendiamo lo status quo ma siamo per l'innovazione vera".

"Se il governo non si siederà a un tavolo di discussione con le forze sociali, le Regioni e i Comuni sulla riforma della scuola, siamo pronti allo sciopero". Lo annuncia il segretario della Cisl Raffaele Bonanni. "Noi domani - ha detto il leader sindacale - indicheremo le strade per la lotta affinché si facciano le riforme. Siamo d'accordo con quello che ha detto il Presidente della Repubblica: le riforme vanno fatte ma devono sempre rafforzare il diritto allo studio e ogni cittadino deve esser messo in grado di essere pari ad un altro'. Secondo Bonanni 'la fretta del Governo testimonia che non si vuole discutere per tagliare e non render conto di un servizio che va riformato ma anche meglio garantito".

Grande soddisfazione per la decisione di uno sciopero unitario della scuola e' stata espressa dal segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. "E' una decisione opportuna - ha detto il leader sindacale - ed e' molto positivo che si sia trattato di una decisione unitaria. E'opportuno reagire alla controriforma proposta dal ministro Gelmini. In questo senso c'e' una grande aspettativa di famiglie, studenti e lavoratori ".