La scuola italiana sciopererà il 30 ottobre, con manifestazione nazionale a Roma. Lo hanno deciso oggi i sindacati di categoria Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda, “registrando, in sede di tentativo di conciliazione, una risposta negativa rispetto alle loro rivendicazioni”. I sindacati hanno deciso “di promuovere una forte mobilitazione di tutto il personale della scuola che comprende lo sciopero generale nazionale per l’intera giornata di giovedì 30 ottobre”.

La mobilitazione era stata “innescata” da giorni, dopo la decisione presa dal governo di chiedere la fiducia sul disegno di legge Gelmini sulla scuola. Molti i pericoli contenuti nel provvedimento, denunciano i sindacati, non solo nelle scuole elementari con la reintroduzione del maestro unico. Anche nelle superiori la riforma prevede tagli del monte ore settimanale di lezioni, revisione o accorpamento delle classi di concorso, un pesante taglio degli organici. A pagare tutto questo soprattutto i precari e gli studenti, in particolare quelli più deboli. I sindacati hanno calcolato che il taglio degli organici, soprattutto a causa del blocco del turnover, potrebbe costare il lavoro a 150 mila persone.


Tutte le misure del provvedimento
Anche le superiori nel mirino
"Scuola pubblica addio"


Si ferma anche il pubblico impiego
Tre scioperi regionali (Nord, Centro, Sud e Isole) da tenersi in tre date distinte. Successivamente, 'in assenza di adeguate risposte', una giornata di sciopero generale del settore con manifestazione nazionale. E’ questa la decisione presa dai sindacati del pubblico impiego a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto. In base alla legge sulla regolamentazione degli scioperi nei servizi pubblici, gli scioperi regionali dovrebbero tenersi tra ottobre e novembre, mentre lo sciopero generale si svolgera' prima ell'approvazione della Finanziaria da parte delle Camere. Le segreterie unitarie di Fp Cgil, Fp Cisl, Fpl Uil e Uil Pa chiedono un tavolo a Palazzo Chigi di tutte le controparti pubbliche, quindi anche Regioni e Comuni. I sindacati, infatti, prendono atto che la mobilitazione che si e' svolta nei giorni scorsi 'non ha prodotto sin qui un reale avvio del confronto ne' col governo ne' con le Regioni ne' con i Comuni'. Le quattro federazioni ribadiscono che le risorse stanziate continuano a essere insufficienti. E puntano il dito anche contro le 'proposte di superamento del contratto per le autonomie locali e la sanita' e le ipotesi di elargizione unilaterale dei benefici contrattuali'. Nel mirino dei sindacati anche 'i tagli alle risorse della contrattazione integrativa' previsti dal decreto che ha anticipato prima dell'estate la manovra economica.

Pantaleo (Flc): è la risposta all'arroganza del governo
"La proclamazione dello sciopero generale della scuola - spiega il segretario generale della Flc Cgil Mimmo Pantaleo - è la risposta all'arroganza del Governo e della Ministra Gelmini che con le loro scelte stanno distruggendo l'intero settore della conoscenza pubblica. L'utilizzo dei decreti, il voto di fiducia alla Camera sul 137, e l'assenza di qualsiasi tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali sono figli di un'idea autoritaria di società e di istruzione e hanno l'evidente intento di indebolire la funzione del sindacato confederale".

LE MISURE
Maestro unico e ritorno del voto in condotta, queste alcune novità introdotte dal disegno di legge Gelmini sulla scuola, approvato con voto di fiducia (321 favorevoli, 255 contrari e due astenuti) dalla Camera martedì 7 ottobre. Il provvedimento si compone di otto articoli. Dopo il via libera definitivo di Montecitorio (oggi, 9 ottobre) il dl passerà al Senato, per essere approvato entro il 31 ottobre.

Maestro unico
La novità più importante del disegno di legge Gelmini, stabilita però a partire dall’anno prossimo, è il ritorno al maestro unico (al posto degli attuali tre per due classi), con un orario di 24 ore settimanali. Il maestro unico fu il modello organizzativo della scuola elementare italiana fino al 1990. Quanto alle ore del tempo pieno, queste saranno coperte dallo stesso maestro unico, che dovrebbe lavorare un maggior numero di ore: il dl prevede che per le ore di insegnamento aggiuntive si possa attingere per il 2009 dalle casse delle singole scuole. Il provvedimento, inoltre, stabilisce l’adeguamento del trattamento economico spettante ai docenti che si troveranno ad operare nelle classi con unico insegnante, che avverrà in sede di contrattazione collettiva.

Insegnamento educazione civica
Introdotto in elementari e medie l’insegnamento di educazione civica, con la specifica materia “Cittadinanza e Costituzione”. Previste anche, al fine di promuovere la conoscenza del pluralismo istituzionale, iniziative per lo studio degli Statuti regionali.

Voto in condotta
Reintrodotto, in sede di scrutinio intermedio e finale, il cosiddetto voto in condotta, espresso in numeri. Qualora sia inferiore a sei decimi (invece che a otto decimi, come nella precedente disciplina) comporta la bocciatura.

Voto numerico
Tornano anche i voti espressi in numeri, che si affiancano ai giudizi (introdotti nel 1998), per la valutazione del rendimento scolastico. In particolare, per essere ammessi alla classe successiva o all’esame finale è necessario aver ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline. Per quanto riguarda le bocciature, il testo stabilisce che nella scuola primaria potrà avvenire “con decisione assunta all'unanimità” e comunque “solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione"; alle medie sarà necessaria "una decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe" e si dovrà tenere conto anche di "disturbi specifici di apprendimento e della disabilità".

Libri di testo
Al fine di contenere il costo dei libri scolastici, si dispone che le scuole adottino libri di testo in relazione ai quali l’editore si sia impegnato a mantenere invariato il contenuto per cinque anni, salvo l’eventualità che si rendano necessarie appendici di aggiornamento, che comunque dovranno essere disponibili separatamente.

Scuola specializzazione insegnamento superiore
Gli specializzandi Ssis potranno essere inseriti nelle graduatorie a esaurimento non più in coda ma nelle posizioni spettanti in base ai titoli.