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Lo stabilimento di Battipaglia avviato verso la chiusura, con 80 licenziamenti già sul piatto e quello di Terni (145 gli occupati negli impianti per la produzione di film di polipropilene) sul quale si addensano nubi sempre più scure all’orizzonte. È questa la situazione di partenza che oggi, lunedì 4 febbraio, si troveranno a discutere sindacati e Rsu dei due stabilimenti al ministero dello Sviluppo Economico (ore 15.00), dove il capo di gabinetto Giorgio Sorial ha nuovamente convocato tutte le parti: i presidenti delle Regioni Umbria, Campania e Puglia, Jindal Group, la direzione aziendale della Treofan e i sindacati, con la partecipazione delle segreterie nazionali e territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil. Fuori dal palazzo ci saranno invece i lavoratori, che raggiungeranno la capitale sia dalla Campania che dall’Umbria, per dare vita ad un nuovo presidio.
“Mentre chiudono Battipaglia, continua lo svuotamento di ordini del prodotto di punta dallo stabilimento di Terni - hanno denunciato in una nota Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil - Tutto ciò è inaccettabile: non tollereremo oltre le angherie della società indiana e avvieremo piu energiche manifestazioni dei lavoratori del gruppo individuando anche un presidio sotto l'ambasciata indiana. Ci aspettiamo un vigoroso intervento del governo italiano nei confronti dell'India, per il grave strappo di relazioni istituzionali prodotto dalle azioni del gruppo Jindal”.
Il governo da parte sua ha definito la chiusura di Battipaglia come "una decisione che sovrasta le più basilari regole di confronto sindacale, ignorando le responsabilità sociali nei confronti dei lavoratori. Abbiamo – si legge in una nota del Mise – intrapreso interlocuzioni a livello internazionale per portare la proprietà ad operare nel cerchio delle regole. In ogni caso, si tratta di un’operazione su cui il ministero andrà a fondo con severità, interpellando gli organi preposti al controllo di tali operazioni”.
Pochi mesi fa, la Treofan Holdings è stata acquisita da Jindal Films Europe per soli 500mila euro, con la precisa indicazione di garantire uno sviluppo attraverso l’impegno a finanziare Treofan fino al 31 dicembre 2019. Secondo il governo "è dunque evidente che un’operazione di simile natura, ovvero l’avvio del licenziamento collettivo e la chiusura dello stabilimento, a poche settimane dall’acquisizione, evidenzia profili di responsabilità nell’alterazione del mercato e delle regole di concorrenza. Il tutto a danno, in primis, dei lavoratori e delle loro famiglie”.
Ma quali sono le richieste che i sindacati porteranno al tavolo ministeriale? "Innanzitutto chiediamo il ritiro della procedura di chiusura per Battipaglia e l'attivazione degli ammortizzatori sociali - spiega Sergio Cardinali, della Filctem Cgil nazionale - Ma siccome anche per Terni mancano completamente garanzie sulla prospettiva industriale, noi mettiamo in discussione l'intera operazione di acquisizione di Treofan da parte di Jindal, che appare sempre più come una mera speculazione finanziaria. A questo punto - conclude Cardinali - chiediamo a gran voce l'intervento degli organi preposti, Consob e Antitrust, per invalidare la cessione".