Le segreterie nazionali dei sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Feneal Uil hanno scritto alla Jindal/Treofan per “sollecitare l’incontro con la proprietà del gruppo”. I sindacati sono “preoccupati e allarmati dal fatto che le produzioni del sito di Battipaglia sono ferme dal 18 dicembre – si legge nella lettera – a causa della ‘voluta’ mancanza di materia prima. Inoltre, siamo in totale assenza di notizie relative alla ripartenza degli impianti stessi, nonostante i numerosi solleciti fatti. Le organizzazioni dei lavoratori chiedono una convocazione per “conoscere il piano industriale del Gruppo e il futuro degli stabilimenti italiani di Battipaglia e Terni”. “Chiediamo con forza all’azienda che vengano riattivate quanto prima tutte le attività produttive dello stabilimento di Battipaglia alla stregua di quello di Terni – prosegue la lettera –, in quanto, secondo nostre informazioni, in linea con il consolidato aziendale ci sono ordini evidenti per i prossimi mesi, fino a giugno, che per essere evasi necessitano solo dell’invio delle materie prime necessarie per riprendere l’attività”.

I sindacati “condannano sin da ora, ogni azione diretta a porre in essere operazioni di spostamento di ordini dal sito di Battipaglia e/o di Terni, verso altri siti, unitamente ad ogni altra tipologia di azione pregiudizievole per lo stabilimento. Il perdurare dell’attuale atteggiamento dei vertici Treofan/Jindal verrebbe interpretato come evasivo, preoccupante e lesivo della dignità dei lavoratori, irrispettoso delle più elementari regole di buone relazioni sindacali. Eventuali segnali positivi immediati rispetto alla ripresa produttiva, porterebbero alla sospensione momentanea del presidio permanente fino alla data dell’incontro ministeriale, in caso contrario ci vedremo costretti a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per rimuovere tale situazione”, conclude la lettera.