“Abbiamo preso atto dell’attenzione e dell’apertura al confronto da parte del ministero, delle azioni messe in campo e abbiamo ribadito la necessità di un confronto politico, attraverso una prossima convocazione, sugli impegni presi per il settore”. Lo afferma la Filt Cgil sull’incontro avuto, unitariamente a Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, con i rappresentati del ministero delle Infrastrutture e trasporti sulle problematiche del trasporto pubblico locale, a seguito del presidio dei lavoratori del settore.

Sul taglio dei 300 milioni ai finanziamenti al settore, prosegue la federazione, "abbiamo ribadito la necessità della stabilizzazione del Fondo nazionale trasporti e ricordato l’impegno politico a trovare la copertura nella legge di assestamento al bilancio entro il mese di luglio”. Sul tema della sicurezza, riporta infine la Filt, "il Mit ci ha riferito che sta predisponendo una sede interministeriale permanente di confronto per contrastare il fenomeno sempre frequente delle aggressioni al personale”.

Il giorno della protesta

Sono arrivati da tutta Italia, centinaia di autoferrotranvieri, per un presidio a Roma davanti alla sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che si è svolto a piazzale di Porta Pia, dalle ore 10.30. Obiettivo: difendere il trasporto pubblico locale. Oggi è stato il giorno dell'iniziativa dei sindacati dei trasporti, Filt Cgil, che chiedono al ministero risposte rispetto ai tagli e alla riduzione di finanziamenti, ripetuta negli anni, per il Tpl e “l'immediata apertura di un confronto sul futuro del settore”.

In particolare, continua a destare molta preoccupazione il paventato taglio di 300 milioni di euro al Fondo nazionale del trasporto pubblico locale e quello dei 50 milioni destinati alla copertura degli oneri di malattia, nonostante l’accordo dell’ultima ora intervenuto in sede di conferenza stato-regioni, che i sindacati ritengono “ancora pieno di ambiguità ed incertezze”.

“Le Regioni ‘impongono’ al governo – spiegano le organizzazioni sindacali – l’impegno, in sede di approvazione della legge di assestamento del bilancio statale, di ripristinare i 300 milioni, senza preoccuparsi degli oneri per malattie, ma è evidente che il taglio, confermato dal decreto di liquidazione dell’80% del Fondo, a firma del Ministro Toninelli, è ancora vigente, a dispetto dei proclami propagandistici di alcuni rappresentanti delle forze di governo. Inoltre, non è completamente rassicurante la prospettiva che le regioni si impegnino a non far gravare sulle aziende del settore le criticità derivanti dai tagli, compatibilmente con le disponibilità dei propri bilanci”.

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