La fabbrica è chiusa dal 4 agosto 2024. Da allora è passato un anno di proteste, cortei, presìdi, ammortizzatori sociali, speranze accese e poi deluse. Per i 150 dipendenti (in larghissima parte personale femminile, con una età media di 52 anni) dell’ex industria tessile ad alta tecnologia Tirso di Muggia (Trieste), società del gruppo veneto Fil Man Made, siamo ormai arrivati al momento della verità.

Fino al 30 settembre tutti gli addetti resteranno in cassa integrazione straordinaria. Dunque, in caso di licenziamento collettivo, questo scatterà a decorrere dal 1° ottobre. Il 14 luglio la Tirso ha avviato la procedura e giovedì 28 agosto scade il primo step, quello di competenza sindacale, in cui dovrebbe esaurirsi l’impegno per individuare un nuovo possibile imprenditore interessato a rilevare l’impianto e l’attività.

Se entro quella data non verrà trovato un nuovo acquirente, scatteranno gli ultimi 30 giorni previsti dalla procedura per svolgere la parte amministrativa della pratica di licenziamento collettivo. Le uscite, dunque, inizieranno il 1° ottobre, data in cui partirà anche la procedura Naspi.

Per sollecitare un maggiore impegno da parte delle istituzioni per una soluzione positiva della vertenza, venerdì 8 agosto Cgil e Filctem hanno organizzato una manifestazione che ha percorso le strade di Muggia. Soluzione positiva che sembra davvero lontana, dopo il fallimento a metà maggio della trattativa con l’azienda di pizze surgelate di alta qualità Roncadin, inizialmente interessata ad acquisire il ramo d’azienda.

Filctem Cgil: “Pronti a impugnare i licenziamenti”

“A questi lavoratori va data una risposta, e se c’è va fatta sapere”, spiega il segretario generale Cgil Trieste Massimo Marega: “Altrimenti si dica chiaramente che non è così, visto che ormai la vertenza va avanti da un anno. Non si può arrivare al 28 agosto senza avere uno scenario chiaro: o ci sarà una risposta concreta o impugneremo i licenziamenti, ma a quel punto i margini di trattativa saranno molto ridotti”.

In una nota ufficiale, Cgil e Filctem sottolineano che “l’azienda nasconde con giustificazioni inesistenti, legate al mancato esito positivo della precedente trattativa con Roncadin, il motivo del diniego a una legittima informazione sulla vertenza”. Il sindacato evidenzia che “l’inizio della procedura di licenziamento collettivo, avviata dall’impresa, troverà un primo punto fermo il 28 agosto. Solo in quella data verremo a conoscenza di una possibile trattativa o dell’arrivo dei licenziamenti, contro i quali potremo unicamente produrre una formale impugnazione che avrà la conseguenza di estendere i termini di soli 30 giorni”.

Il segretario generale Filctem Cgil Trieste Fabrizio Zacchigna rimarca “l’impegno disatteso, da parte della Tirso, relativo al riscontro da fornire ai sindacati entro il 30 luglio riguardo gli eventuali interessamenti di soggetti terzi a rilevare il sito produttivo. La vicenda Roncadin ci ha lasciato amarezza e dubbi. Non possiamo restare in attesa fino al 28 agosto senza alcuna garanzia”.