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Nella notte tra martedì 29 e mercoledì 30 aprile la Rete degli studenti medi del Lazio ha rinominato alcune vie simboliche di Roma dedicandole alle vittime rimaste uccise sul posto di lavoro. “Nel nostro Paese – spiegano – sono morte più di 25 mila persone dal 2005 a oggi sul proprio posto di lavoro. Questo non è accettabile in uno stato democratico: abbiamo bisogno di cambiare il mondo del lavoro. Per questo abbiamo scelto di rinominare queste vie, perché dobbiamo rompere il silenzio”.


Via di Trastevere, sede del ministero dell’Istruzione, è diventata viale Lorenzo Parelli, il ragazzo rimasto ucciso in un percorso di pcto. Piazza Vittorio Emanuele è diventata piazza Satnam Singh, bracciante lasciato morire a Latina per strada. Piazza dell’Immacolata rinominata a Luana D’Orazio, rimasta uccisa in ingranaggio di un orditoio a 22 anni. Via di Santa Croce in Gerusalemme è diventata via Peter Isiwele, precipitato per dieci metri mentre lavorava in un ascensore. Piazza della Repubblica rinominata a Massimo Mirabelli, morto sul lavoro a 76 anni perché la pensione non gli bastava per arrivare a fine mese.
“Dobbiamo cambiare questo mondo del lavoro – concludono gli studenti – che oggi sfrutta, rende precari e soprattutto uccide: possiamo farlo votando cinque sì l’8 e il 9 giugno. Vogliamo un lavoro sicuro, vogliamo un futuro”.