Due lavoratori sono deceduti dopo essere stati investiti da vapori contenenti ammoniaca fuoriusciti per la rottura di una tubatura. Il fatto a Villanterio, in provincia di Pavia, attorno alle ore 12.30, nella ditta Digima che si occupa della produzione di grassi e farine di origine animale. Il primo è un uomo di 50 anni, Alessandro Brigo, originario di Copiano. L'altro, Andrea Lusini, di 51 anni, originario di Siena. Secondo la prima ricostruzione, uno dei due si è sentito male e l'altro, cercando di soccorrerlo, è svenuto a sua volta. Gli inquirenti hanno dichiarato che i due lavoratori non indossavano dispositivi di protezione delle vie aeree, ma è da verificare se i dpi fossero disponibili. 

Proprio questa mattina a Pavia si era tenuta la manifestazione cittadina dei sindacati con lo slogan "Fermiamo la strage sul lavoro",

La segretaria generale della Camera del Lavoro cittadina, Debora Roversi, che si sta recando sul luogo dell'accaduto, dalle prime informazioni raccolte ci ha detto che in azienda non ci sono iscritti al sindacato e che chi ha parlato con i Vigili del Fuoco intervenuti conferma sostanzialmente le prime notizie battute dai lanci di agenzia.

"Quanto è accaduto, proprio mentre manifestavamo per chiedere più sicurezza, conferma l'urgenza di intervenire sul tema della salute e della sicurezza sul lavoro - ci ha detto la leader della Cgil di Pavia -. Incontrando il prefetto, a margine del presidio, abbiamo convenuto l'istituzione di un tavolo permanente su questi temi". 

La Cgil di Pavia ha poi affidato a un post sulla propria pagina Facebook un commento. 

"Nell'attesa di conoscere con maggior precisione le dinamiche di quanto accaduto, la Cgil di Pavia esprime il proprio cordoglio per le vittime dell'incidente di oggi a Villanterio.

Siamo vicini alle famiglie delle vittime. Adesso è il tempo del cordoglio e del rispetto per queste morti ma la rabbia cresce.

Proprio questa mattina abbiamo organizzato un presidio unitario per dire Basta alle Stragi sul lavoro, incontrati dal Prefetto abbiamo condiviso un percorso per la nostra provincia con il coinvolgimento di tutti gli enti preposti al controllo.

Non basta. Serve una vera e propria Cultura della Sicurezza, a cominciare dalle scuole come abbiamo richiesto unitariamente e investimenti seri e concreti sui sistemi di protezione. Mai più".

Qui di seguito il comunicato della Flai Cgil nazionale.

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