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Il 24 settembre scorso, dopo decenni di attività, il gruppo svizzero Stäubli ha annunciato la chiusura della produzione nello stabilimento di Carate Brianza (Monza), attivo dal 1984. La holding prevede una parziale delocalizzazione delle attività e l’individuazione di 45 esuberi, su circa 150 addetti complessivi.
Stäubli è un fornitore globale di soluzioni industriali e meccatroniche per i settori robotica, connettori e tessile. Opera attualmente in 28 paesi, con agenti in 50 paesi in quattro continenti. Fondata nel 1892 come una piccola officina a Horgen (Zurigo), la sua forza lavoro globale è di circa 6 mila dipendenti.
“Il gruppo Stäubli ha deciso: cessazione dell'attività produttiva in Italia, nel sito di Carate Brianza, e parziale delocalizzazione all'estero. Alla faccia del made in Italy”, scrive la Fiom Cgil Brianza: “Il risultato? 45 lavoratrici e lavoratori in esubero, su 150 dipendenti addetti nel settore della robotica, dei connettori, del tessile”.
Immediata la mobilitazione di Rsu Fiom e Fiom brianzola, che così concludono: “Saremo a fianco di tutte e tutti i lavoratori per ritirare i licenziamenti e garantire investimenti nel sito italiano e per gestire con equità questa procedura collettiva”.