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“La situazione del settore industriale in Basilicata è diventata drammatica. Come Cgil chiediamo al governo Bardi di aprire subito una vertenza Basilicata presso il governo nazionale, portando all’attenzione non solo l’automotive ma anche il settore delle estrazioni petrolifere, visti i gravi ritardi nei progetti no oil e l’elevato contributo energetico della Basilicata al Paese, a cui si aggiunge la vicenda Smartpaper”. Sull’appello, lanciato pochi giorni fa dal segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, il sindacato regionale è tornato oggi, 30 settembre, in una conferenza stampa convocata a Potenza, nella sala Sinni del Park Hotel, nel corso della quale hanno parlato lo stesso segretario generale e la segretaria Cgil nazionale Daniela Barbaresi. All’annuncio della “vertenza Basilicata” segue l’assemblea delle assemblee con i segretari generali delle categorie Cgil, i delegati e le delegate nella quale si discuterà della mobilitazione nazionale e territoriale per Gaza.
Mega, Cgil regionale: “Autunno caldo sul fronte del lavoro in Basilicata”
“Si prospetta un autunno caldo sul fronte del lavoro in Basilicata – ha detto Mega lanciando l’azione del sindacato –. Le grandi vertenze che investono multinazionali e importanti player si stanno estendendo a macchia d’olio. Dopo Stellantis e il settore delle estrazioni petrolifere, adesso anche Smartpaper, realtà imprenditoriale storica del Potentino, che oggi rischia di lasciare a casa oltre 300 lavoratori e lavoratrici, chiudendo le sedi storiche di Sant’Angelo Lefratte e Tito”.
“Esiste un problema occupazionale, produttivo e infrastrutturale in Basilicata, una gravità senza precedenti”
Per Mega “bisogna avere il coraggio e l’umiltà di prendere atto che esiste un problema occupazionale, produttivo e infrastrutturale in Basilicata, che è di una gravità senza precedenti. Tutto questo – aggiunge - alla vigilia del declino della produzione del petrolio e delle conseguente royalties su cui la Basilicata ha basato la sua spesa primaria, senza porre rimedio ai ritardi nel programma no oil. Al contempo la crisi della Stellantis di Melfi e dell’indotto si acuisce, con circa 2500 lavoratori in meno negli ultimi anni e piani industriali debolissimi. Ma è tutto il tessuto industriale della provincia di Potenza a soffrire e in dismissione. Pensiamo alla vicenda della Favorit di Tito, ai 700 lavoratori della logistica dell’area industriale di Melfi: un declino – sostiene Mega – che non può essere arginato da finte reindustralizzazioni o dalla reiterata cassa integrazione straordinaria. La stessa vertenza SmartPaper mette in evidenza tutta la debolezza delle politiche industriali finora adottate, dove l’Enel tradisce il territorio favorendo un bando di delocalizzazione che di fatto mette a rischio centinaia di posti di lavoro, e che non può essere risolta con enunciazioni populistiche fuori dal loggione di viale Verrastro”.
“Si prenda atto della gravità della situazione e che si apra presso il governo nazionale una vertenza Basilicata”
“Ormai – prosegue Mega – è consuetudine della politica ‘parlare e non dire’, sempre più protesa al mantenimento del consenso elettorale che alla presa di coscienza dei problemi drammatici che stanno dilaniando il tessuto produttivo e sociale della Basilicata (come i dati sui flussi migratori testimoniano), mettendo a rischio il futuro delle nuove generazioni. Chiedo a gran voce con senso di responsabilità e spirito costruttivo, lontano da polemiche partitiche e politiche e divisioni sindacali – che contribuiscono alla lacerazione del tessuto sociale in questa regione – che si prenda atto della gravità della situazione e che si apra presso il governo nazionale una vertenza Basilicata, dove tutti facciano la propria parte, da Confindustria Basilicata e le associazioni datoriali tutte, alle organizzazioni sindacali e alla politica lucana, dove maggioranza e opposizione devono contribuire a trovare soluzioni concrete alla devastante crisi economica e sociale della Basilicata, come peraltro ampiamente denunciato ad alta voce dalla Caritas”.
“Ognuno si riappropri del proprio ruolo: il sindacato faccia il sindacato e le istituzioni si rimettano al servizio dei bisogni reali di una regione in grande sofferenza, smettendola con la propaganda politica. Le istituzioni si riapproprino del principio della terzietà, interrompendo quella catena di rapporti diretti che inquinano anche il dibattito politico e sociale. In questo calderone – conclude Mega – il rischio è che non si capisca chi deve fare cosa e le responsabilità non sono di nessuno. Si faccia squadra per contrastare questo declino e tutti insieme portiamo la vertenza Basilicata al governo nazionale”.
Barbaresi, Cgil nazionale: “Sud completamente dimenticato dal governo”
“Questo Sud è completamente dimenticato dal governo nazionale, dove sembra che ci sia solo da discutere del Ponte sullo Stretto. Dobbiamo porre al centro dell’attenzione i problemi dei territori, la crisi industriale, gli ammortizzatori sociali che stanno crescendo”. Lo ha detto stamani, a Potenza, Daniela Barbaresi, segreteria nazionale della Cgil, nel corso della conferenza stampa.
“Il 25 ottobre – ha proseguito – ci sarà una grande manifestazione nazionale perché abbiamo bisogno di aprire una agenda sociale per mettere al centro della discussione la situazione reale delle persone, il tema della sanità, del lavoro povero, del lavoro frantumato, ma abbiamo bisogno che la condizione reale delle persone sia al centro dell'agenda di questo Paese, a partire dalle prossime scelte che verranno fatte con la legge di bilancio”, ha concluso Barbaresi.