“Le dichiarazioni del Presidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera sono inaccettabili mostrando senza veli la visione del Governo sui luoghi della cultura. Pensare che i dipendenti del Teatro debbano andarsene perché non la pensano come Fratelli d’Italia è indegno e rivela una grave posizione di regime”. Lo dice Daniele Giordano, segretario generale Cgil Venezia.

“Per i Fratelli d'Italia evidentemente risultava impensabile che le lavoratrici e i lavoratori non fossero soldati in caserma, ma cittadini liberi di esprimere la propria opinione, anche critica, a scelte evidentemente imposte dall’alto. Non accetteremo che si imponga ‘l’olio di ricino’ come punizione per chi ha osato rompere le uova nel paniere. I dipendenti del Teatro hanno espresso la loro opinione nelle sedi legittime: rispondere chiedendo di partecipare alle spese del Teatro significa minacciare il diritto di parola, che chi lavora ha”, sottolinea Giordano.

“Anziché continuare a proporre assurdità – spiega il segretario generale Cgil Venezia – le Istituzioni facciano marcia indietro sulla nomina di Beatrice Venezi. Non è una battaglia ‘ad personam’, ma la richiesta portata nel dibattito dalle lavoratrici e dai lavoratori di una delle più importanti istituzioni culturali del paese. Una richiesta che non è rimasta isolata, viste le attestazioni di solidarietà di chi lavora nelle più importanti fondazioni lirico-sinfoniche italiane”.

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