Annarita Rosa lavora per Smartpaper da 17 anni. L’azienda, specializzata nell’archiviazione e gestione elettronica di documenti, per 25 anni ha curato i servizi per Enel. “A luglio è arrivata la doccia fredda: abbiamo perso la gara d’appalto”, racconta: “Il nuovo raggruppamento di imprese ci ha proposto di spostarci a Matera, ma noi siamo a Potenza. Cento chilometri al giorno da coprire sono impossibili da sostenere”.

La commessa coinvolge 340 lavoratrici e lavoratori, in gran parte donne: “Ci sentiamo confusi e spaventati, ma non rassegnati. Trasferire la sede significa costringere molti a lasciare, con licenziamenti di fatto indotti”.

Il nuovo appaltatore ha proposto quattro giorni di smart working e uno in presenza, ma i dipendenti non si fidano: “È un accordo individuale, revocabile in qualsiasi momento. Un ricatto sottile”.

Smartpaper è uno dei pochi poli digitali del territorio. “Se chiude – avverte Rosa – la Basilicata perde competenze e reddito, in una regione già fragile”. Sindacati e istituzioni chiedono ora che la clausola sociale sia rispettata, garantendo continuità occupazionale e territoriale.