Il prossimo 31 dicembre scade la proroga per l’accesso al lavoro agile per il settore pubblico. Proroga che non è stata inserita nella legge di bilancio e neppure nelle bozze disponibili del decreto cosiddetto milleproroghe. è la denuncia della Cgil che giudica “inaccettabile la disparità per l'accesso al lavoro agile tra le lavoratrici e i lavoratori dei settori pubblici e quelli dei settori privati”.

La segretaria confederale del sindacato di Corso Italia, Francesca Re David, precisa che “per le lavoratrici e i lavoratori del settore privato è intervenuto il cosiddetto decreto anticipi, nella fase di conversione in legge, che ha prorogato fino al prossimo 31 marzo il regime del lavoro agile sia per i genitori di figli under 14 che per le persone in condizione di fragilità”.

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La Cgil chiede al governo e alle forze parlamentari, conclude Re David, “di agire con immediatezza per garantire omogenee condizioni di accesso al lavoro agile per tutte le lavoratrici e i lavoratori cancellando la discriminazione che dal primo gennaio 2024 insisterà sul lavoro pubblico”.