Mercoledì 17 aprile i lavoratori della Sirti della Lombardia sciopereranno quattro ore per chiedere che l'azienda rinunci a licenziare e utilizzi i contratti di solidarietà in modo equo tra tutti i lavoratori. Previsto anche un presidio a Milano, di fronte alla sede aziendale (in via Stamira d'Ancona 9), a partire dalle ore 8. La Sirti nei giorni scorsi ha fatto un passo indietro rispetto alla volontà di ridurre il personale di 833 lavoratori, proponendo al tavolo di trattativa con i sindacati che gli esuberi vengano gestiti attraverso uscite volontarie e incentivate, ricollocazioni interne e con l'utilizzo dei contratti di solidarietà.

La vertenza, dopo il mancato accordo tra le parti al termine dei primi 45 giorni di intenso confronto in sede sindacale, giovedì 18 aprile approda a Roma. L’appuntamento è alle ore 11 al ministero del Lavoro. “Siamo soddisfatti della rapida convocazione da parte del ministero, cui esprimeremo compiutamente le difficoltà che, al momento, impediscono la realizzazione di un’intesa, chiedendo al governo un aiuto esplicito per la soluzione positiva della vertenza”, spiegano i coordinatori nazionali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil dell’azienda (Marco Giglio, Pietro Locatelli e Michele Paliani). Per i sindacati “è urgente mettere in sicurezza il destino occupazionale e lavorativo, presente e futuro, di tutte le lavoratrici e i lavoratori. Per questo chiediamo a Sirti di evidenziare il tenore degli incentivi economici per quanti potranno essere accompagnati alla pensione, come avvenuto nella vertenza analoga (ex Wind), conclusasi positivamente nel novembre scorso”.

Tornando allo stop di mercoledì 17, l’intenzione della società sarebbe quella di ridurre l'orario, e conseguentemente la retribuzione, solamente a una parte dei lavoratori, quelli della divisione Telco. “Mentre l'azienda cerca di dividere i lavoratori in esubero dagli altri, i delegati sindacali hanno pensato di invitare tutti i colleghi a una colazione solidale che si svolgerà a partire dalle 10,30”, dice Roberta Turi, segretaria generale della Fiom Cgil milanese. Durante il presidio verrà allestita una tavolata e ogni lavoratore porterà una pietanza da condividere con i colleghi. Un gesto semplice ma carico di significati, anche simbolici, con il quale il sindacato vuole far capire a tutti quanto sia importante che allo stesso modo venga condiviso il sacrificio da fare per evitare i licenziamenti. “Ognuno deve fare la sua propria, dirigenti compresi”, conclude Turi: “Altrimenti non c'è equità, non c'è giustizia”.

Fiom, Fim e Uilm chiedono “un’applicazione equa e solidale dei contratti di solidarietà per contenere gli effetti economici derivanti dalla riduzione dell’orario di lavoro. La nostra richiesta è che i contratti di solidarietà non solo siano applicati a tutti gli addetti all’interno della divisione Telco, ma anche, in quota parte solidaristica, alle colleghe e ai colleghi delle altre divisioni merceologiche”. A sostegno di questa piattaforma, i lavoratori dei siti delle regioni centrali (Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Toscane e Umbria) saranno il 18 aprile in presidio a Roma, mentre nelle altre realtà territoriali si terranno presìdi, assemblee e manifestazioni a livello locale, dal 15 al 19 aprile. “Andiamo al ministero con le idee chiare, con l’intenzione di percorrere l’ultimo miglio e di realizzare una buona intesa per le lavoratrici e i lavoratori di Sirti”, concludono i sindacati: “Ci auguriamo che il governo ci dia una mano e, soprattutto, che l’azienda sia sulla stessa lunghezza d’onda”.