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Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl della Lombardia hanno proclamato per mercoledì 5 giugno lo sciopero generale regionale dei lavoratori della sanità privata per l’intera giornata o turno di lavoro. La decisione arriva dopo il fallimento del tentativo di conciliazione in prefettura del 17 maggio scorso.
“Ora si rende necessario alzare il livello della mobilitazione, avviata da tempo sia a livello nazionale che locale, a causa del vergognoso, intollerabile e perdurante stallo delle trattative con Aiop e Aris per rinnovare il contratto nazionale dei 300 mila lavoratori e lavoratrici della sanità privata, di cui oltre 50 mila nella nostra regione”, dichiarano i segretari generali Manuela Vanoli (Fp Cgil), Mauro Ongaro (Cisl Fp), Daniele Ballabio (Uil Fpl Milano-Lombardia).
Il blocco del contratto nazionale pesa sulle retribuzioni ma anche sull’organizzazione dei servizi, erogati nel privato accreditato lombardo in centinaia di strutture. “Le strutture sanitarie competono sul mercato, fanno profitti, ma non ne riconoscono merito e valore alle operatrici e operatori, alle professionalità che ogni giorno si adoperano per soddisfare i bisogni di salute delle persone e la qualità dei servizi. Troppo comodo sbandierare l’eccellenza delle prestazioni a spese e sulle spalle degli altri – continuano i sindacati –. Lo sciopero del 5 giugno vuole dare una sferzata alle controparti datoriali Aiop e Aris che, attraverso il rinnovo del ccnl, devono restituire diritti. Devono, perché il contratto di lavoro è un diritto e non un privilegio. A maggior ragione anche alla luce delle recenti sottoscrizioni di molti contratti nazionali nel campo socio assistenziale legati ai servizi alla persona, oltre che del contratto nazionale della sanità pubblica”.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl richiamano infine la Regione Lombardia “perché faccia la sua parte con responsabilità nel sostenere questa vertenza che coinvolge anche il diritto alla salute dei cittadini oltre che risorse pubbliche tramite l’accreditamento regionale”.