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Un mese in più. È quanto hanno ottenuto i sindacati, dopo le assemblee con i lavoratori, dal Salumificio Franchi di Borgosesia (Vercelli). La storica azienda di macellazione e produzione di insaccati freschi il 28 giugno aveva annunciato la chiusura della produzione, con il conseguente licenziamento dei 21 addetti.
La deadline era fissata per fine luglio, adesso è stata spostata a fine agosto. Una trentina di giorni in più per trovare un accordo economico che possa soddisfare tutti. A motivare la decisione, ha spiegato l’azienda, gli alti e non più sostenibili costi di gestione dello stabilimento. I licenziamenti toccheranno solo la parte produttiva, mentre le aree amministrativa e commerciale non verranno coinvolte.
Appena l’anno scorso il Salumificio aveva festeggiato il centenario, essendo stato fondato il 17 gennaio 1924 a Grignasco (Novara). Nel 1964 l’impianto era stato spostato a Borgosesia, mentre nel 1977 aveva visto un grande ampliamento (con un’area coperta di oltre 20 mila metri quadrati). Negli anni Duemila, infine, erano state introdotte strumentazioni innovative e robotizzate.
Flai Cgil: “Esodi incentivati e preavviso pagato”
“Non ce lo aspettavamo proprio, le motivazioni addotte per questa decisione sono gli alti costi di gestione dello stabilimento”, ha spiegato alla stampa territoriale la segretaria generale Flai Cgil Vercelli Valsesia Barbara Grazioli: “Ancora non sappiamo quale sarà il futuro dell'azienda, ma i licenziamenti riguarderanno la produzione”.
I lavoratori saranno divisi in tre fasce: quelli che raggiungeranno la pensione entro la fine del 2027, quelli che la raggiungeranno in un quinquennio (quindi entro il giugno 2030), infine tutti gli altri. “Per ogni gruppo – conclude Grazioli – ci sarà una diversa fascia economica di trattamento. Entro fine luglio contiamo di stringere gli accordi individuali, comunque ci saranno esodi incentivati e il preavviso verrà pagato”.