“Sulla raffinazione, le norme contenute nel piano della qualità dell’aria della Regione inquinano processi industriali di grande qualità, mettendo a rischio miliardi d’investimenti fondamentali per la Sicilia, che devono traguardare il processo di transizione energetica, coniugando salute, lavoro e sana industrializzazione”: è quanto dichiarano Marco Falcinelli, segretario generale Filctem Cgil e Giuseppe D’Aquila, segretario generale Filctem Sicilia, all’indomani della manifestazione dei lavoratori della raffineria di Milazzo.“Su tali temi, non è consentito semplificare e il rimpallo di responsabilità fra la Regione siciliana e i ministeri competenti è inaccettabile. La deindustrializzazione in atto nel Sud, non compensata dall'avanzare di altri settori produttivi, necessita di una riflessione più ampia e di percorsi condivisi per non arretrare sui temi dell’ambiente, degli investimenti e dell’occupazione”, proseguono i due dirigenti sindacali.

“La mobilitazione dei lavoratori siciliani, partita da Milazzo, ci vedrà impegnati a rivendicare a governo e Regione tavoli specifici di confronto, che possano determinare ‘condizioni di sviluppo’, non una ‘macelleria sociale’. Le aziende petrolifere, che rappresentano la spina dorsale di tutto il sistema industriale isolano, chiariscano se vogliono abbandonare la Sicilia e l’Italia”, aggiungono i due sindacalisti. “Non bastano più i proclami di buone intenzioni. Ci presentino progetti d’investimento, tempi di esecuzione e le eventuali difficoltà per realizzarli. Siamo pronti ad affrontare una battaglia a tutto tondo per difendere salute, ambiente, industria e occupazione. La riduzione delle emissioni, la transizione energetica e il lavoro sono obiettivi troppo importanti per essere affrontati separatamente”.