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Quattro le vittime sul lavoro in poche ore. Anche alla vigilia di Pasqua si è consumata la strage quotidiana, la legge implacabile dei tre decessi al giorno sul lavoro.
Il primo operaio a perdere la vita si chiamava Salvatore Piras, aveva 23 anni, ed è morto in seguito al crollo in un ponteggio a Sorso, provincia di Sassari, in un cantiere edile sito nella zona artigianale. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane lavoratore stava caricando un furgoncino quando alcuni tubi lo hanno travolto, colpendolo alla testa.
Stessa sorte per un operaio di 39 anni morto all'ospedale Santa Chiara di Trento dove era stato trasportato in gravi condizioni dopo un infortunio nel cantiere in cui si trovava. L'uomo, di origine albanese, è stato colpito alla testa dal crollo di un solaio, durante la ristrutturazione di un edificio.
Altra vittima un operaio di 60 anni a Cesena. Anche lui è stato travolto dal carico di grossi bidoni per la raccolta rifiuti che stava scaricando da un camion nella sede Hera a Pievesestina.
Da Sirmione (Brescia) giunge l'ultima notizia su questo tragico bollettino: un operaio di origine rumena di 54 anni, che nel pomeriggio era caduto nel vuoto da 12 metri d'altezza mentre stava effettuando lavori di manutenzione, è deceduto in tarda serata negli Spedali Civili della città lombarda.