Prima i complimenti per gli ottimi risultati raggiunti e la distribuzione dei pacchi natalizi, poi, appena il giorno dopo, l’arrivo delle lettere di licenziamento e l’annuncio della chiusura. Una vicenda paradossale quella dei 23 dipendenti della Frama Action di Novi (Modena), storica azienda del territorio attiva nella progettazione e installazione di pergole, gazebi e tensostrutture. Una situazione che giovedì 10 gennaio si cercherà di dirimere nel corso del vertice tra management e Fiom Cgil previsto presso la sede aziendale (alle ore 10). Dal 2013 la società è di proprietà del gruppo austriaco Hella, che ne rilevò l’attività dal fallimento di Frama, proponendo un piano industriale centrato sull’ingresso dei prodotti ex Frama nel mercato internazionale e sull’espansione nel nostro Paese di quelli targati Hella.

L’apertura della procedura di licenziamento collettivo è stata comunicata il 21 dicembre scorso, che l’azienda ha motivato “con dati di bilancio negativi che non permettono la continuità dell'impresa”. Una decisione del tutto inaspettata, considerato appunto che il giorno prima (20 dicembre) si era svolto il pranzo di Natale in azienda, con i vertici della Frama che si erano addirittura complimentati con i lavoratori per aver raggiunto un aumento negli ordini dell’8 per cento.

Appena ricevute le raccomandate di licenziamento i lavoratori (17 dipendenti diretti, cui si aggiungono altri sei con contratto a termine o in somministrazione, tutti in scadenza) hanno organizzato un presidio permanente, che prosegue tuttora. Un primo incontro tra management e Fiom Cgil si è tenuto lunedì 7 gennaio. Un vertice “interlocutorio”, così l’ha definito il sindacato, nel quale l’azienda ha ribadito la decisione di chiudere l'impianto entro febbraio, con il conseguente licenziamento dell’intero personale. Un secondo incontro, appunto, è stato fissato per giovedì 10.

“Una situazione offensiva e inaccettabile, chiediamo il ritiro della decisione di interrompere l'attività”, spiega il segretario generale della Fiom Cgil provinciale Cesare Pizzolla: “A Modena, evidentemente, va di moda di chiudere le attività nei periodi di ferie estive e natalizie. È importante, invece, che le imprese capiscano che non si viene qui per fare shopping”. Piazzolla chiede alle “istituzioni di farsi sentire e di farsi carico dei problemi dei lavoratori”, evidenziando anche “la forte difficoltà nell'utilizzo degli ammortizzatori sociali, visto che abbiamo sempre meno strumenti a disposizione”.