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L’unica buona notizia è che tra il 2021 e il 2024 l’occupazione femminile in Italia è aumentata di oltre 600 mila unità. Numeri incoraggianti ma che non cancellano il persistente divario di genere nel mercato del lavoro. È quanto emerge dal Gender Policy Report 2025 dell’Inapp.
Il confronto con l’occupazione maschile resta netto: nel 2024 il tasso di occupazione degli uomini arriva al 70 per cento, mentre quello femminile resta distante. Anche sul fronte della disoccupazione il divario persiste, con un tasso del 6,2 per cento per gli uomini contro il 7,4 delle donne, a conferma di una maggiore fragilità dell’occupazione femminile.
Inattività in aumento
Un nodo centrale resta l’inattività. Nel 2024 il 42,4 per cento delle donne tra i 15 e i 64 anni è fuori dal mercato del lavoro, a fronte del 24,4 per cento degli uomini. Le difficoltà si accentuano nel Mezzogiorno, dove l’inattività femminile supera il 56 per cento, evidenziando un doppio divario, di genere e territoriale, che continua a penalizzare le opportunità di lavoro.
Il report mette in luce anche una forte disuguaglianza salariale. Le donne rappresentano il 71,3 per cento dei lavoratori dipendenti a bassa retribuzione. Nel 2024 il 17,6 per cento delle lavoratrici percepisce un salario basso, contro il 5,9 per cento degli uomini, con uno scarto di quasi dodici punti percentuali. Un dato che segnala la persistenza di meccanismi strutturali di differenziazione retributiva e di concentrazione femminile nei settori meno tutelati e peggio pagati.
Inapp: “Ancora forti criticità”
A questo si aggiunge una maggiore esposizione delle donne alle occupazioni più vulnerabili alla trasformazione tecnologica. Le lavoratrici sono più presenti nei cosiddetti lavori “disrupted”, quelli maggiormente a rischio di sostituzione o ridefinizione, mentre cresce la domanda di competenze legate all’intelligenza artificiale, che nei prossimi anni interesserà una quota sempre più ampia delle offerte di lavoro in Europa.
“Dalla crescita del tasso di occupazione delle donne in età da lavoro dipende la capacità di rigenerare la nostra popolazione attiva e di rendere sostenibili le prestazioni sociali”, ha spiegato il presidente dell’Inapp Natale Forlani. Il Gender Policy Report sottolinea come restino “forti criticità legate alle caratteristiche della domanda di lavoro, soprattutto nei servizi a basso valore aggiunto, e alla carenza di servizi come sanità, istruzione e lavoro di cura”.


























