Cgil e Filt del Friuli Venezia Giulia chiede che si esca al più presto dall'impasse nella quale da più di un anno si trova il porto di Trieste sottolineando l'importanza di una governance dell’Autorità di sistema portuale che deve essere composta non solamente da “un presidente valido e competente ma anche da un segretario generale altrettanto preparato e che dia valore al lavoro e a i lavoratori”.

Durante una conferenza stampa, il segretario generale della Cgil Fvg, Michele Piga, ha chiesto quindi “competenza e continuità con il progetto del Porto, che significa una forte governance pubblica, la valorizzazione del lavoro e il rispetto delle norme di salute e sicurezza, ovviamente guardando come nodo centrale allo sviluppo manifatturiero". "E' importante – ha proseguito – che la politica, e non i partiti, si occupi del Porto: è bene che il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, e il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, facciano sentire la loro voce a Roma".

“La mancanza di una governance corretta significa lasciare il sistema a se stesso - ha aggiunto il segretario generale Filt Cgil Fvg, Sasa Culev -. Noi non possiamo accettarlo. La quantità di argomenti da gestire è tale che rischiamo quello che sta succedendo oggi: pochi traffici, pochi diritti, grande confusione tra i competitor in ambito portuale di fronte a una situazione europea che è in continuo e costante cambiamento".

Stefano Mauro, segretario generale Cgil Filt Trieste, ha concluso che l’attuale impasse genera "incertezza anche da parte delle aziende: quasi tutti i contratti integrativi di secondo livello
sono scaduti o in scadenza". Inoltre ha fatto sapere che lo sciopero indetto per il 12 settembre da Cigl, Cisl e Uil "è stato al momento sospeso dopo un incontro con Piattaforma logistica" e che nelle prossime ore i sindacati avranno un incontro con Gst per lo sciopero proclamato invece per l’11 settembre, sul quale poi verranno prese decisioni