PHOTO
Un operaio è morto questa mattina, 19 maggio, a Scafati, nel Salernitano, mentre stava lavorando in un cantiere edile. L’uomo aveva 61 anni ed era impegnato in alcuni lavori di ristrutturazione di un immobile in via Don Angelo Pagano quando è caduto, secondo una prima ricostruzione, da una scala. Per lui non c’è stato nulla da fare, nonostante l’intervento dei soccorsi. Sulla dinamica di quanto avvenuto sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri intervenuti sul posto.
Apadula e Grieco, segretari Cgil Salerno e Fillea Cgil: “Il lavoro si macchia ancora di morte”.
“Ci stringiamo al dolore dei familiari, ma non possiamo fermarci al cordoglio. Questo ennesimo lutto grida vendetta sociale – dichiara Antonio Apadula, segretario generale della Cgil Salerno –. Sono ancora esigue le notizie ufficiali circa la dinamica dei fatti, ma purtroppo, per esperienza, sappiamo che le morti sul lavoro non sono quasi mai fatalità. Non riusciamo ad assuefarci a queste notizie. Nessuna normalizzazione è possibile in una società civile. Le morti di lavoro sono il frutto amaro di scelte sbagliate, di controlli che non ci sono, di un sistema che spesso tollera la logica del profitto a discapito della sicurezza. È inaccettabile che un lavoratore, a un passo dalla pensione, trovi la morte su un cantiere”.
Nel solo primo trimestre del 2025, secondo i dati Metes, la provincia di Salerno ha già registrato un aumento degli incidenti sul lavoro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La Campania è tra le regioni più colpite, con 14 decessi in pochi mesi.
“Un’altra sferzata in pieno viso. Ormai siamo costretti a contare morti, come se chi andasse a lavorare prendesse la strada per andare in guerra. Quello di oggi è un lavoratore che avrebbe dovuto vedere la fine della propria carriera con serenità, non con una caduta mortale – afferma Vito Grieco, segretario generale della Fillea Cgil Salerno –. Serve un piano straordinario per la sicurezza nei cantieri, più ispettori sul territorio, più formazione, più controlli. Non bastano le leggi se non vengono fatte rispettare. La patente a punti non produce alcun effetto positivo: il risultato è sotto gli occhi di tutti. Il codice degli appalti peggiora la situazione. La nostra posizione è chiara come chiara è anche la nostra proposta: anticipare l’età della pensione a sessant’anni dal momento che, per i lavori usuranti come quelli del settore edilizio, è necessario avere riflessi pronti e con l’avanzare dell’età questo è sempre meno possibile”. La Cgil e la Fillea chiedono che le indagini facciano piena luce sulle dinamiche dell’incidente e che, se vi sono state violazioni delle norme sulla sicurezza, si individuino i responsabili.