“Non vi può essere una pace duratura senza salari equi, senza protezione sociale e senza rispetto delle libertà sindacali”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenendo oggi (venerdì 16 maggio) a Torino alla cerimonia di apertura dell’anno accademico del Centro internazionale di formazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Cifoil), facente parte delle Nazioni Unite.

“La Costituzione italiana - ha ricordato - delinea con chiarezza un modello di società in cui il lavoro è al tempo stesso fondamento della Repubblica, strumento di realizzazione personale e leva di giustizia sociale”. Quest’ultima, ha aggiunto, è “imprescindibile per la pace, la stabilità, il progresso e il benessere condiviso tra i popoli”.

Mattarella ha rimarcato che “fin dalla sua nascita, all’indomani della prima guerra mondiale, l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) ha legato il suo mandato proprio alla pace, ponendola in diretta relazione alla giustizia sociale. L’intuizione originaria si conferma ancora oggi di straordinaria attualità”.

Il presidente si riferisce dunque alla “difesa di un lavoro degno, intesa come opportunità per donne e uomini di poter svolgere a tutte le latitudini la loro attività in condizioni di libertà, uguaglianza e sicurezza”. E dell’Oil ricorda la capacità “di offrire risposte globali a problemi globali attraverso un dialogo costruttivo. Dialogo fra parti sociali, che si riflette nella sua peculiare struttura tripartita, composta da rappresentanti dei governi, dei lavoratori e dei datori di lavoro”.

Ma anche un dialogo “fra Stati per la ricerca di soluzioni condivise, basate sul presupposto che la giustizia sociale non è un obiettivo facoltativo o realizzabile in contesti nazionali ristretti, ma una condizione imprescindibile per la pace, la stabilità e dunque per il progresso”.

Mattarella ha poi sottolineato che “queste considerazioni appaiono tanto più vere alla luce dei complessi fenomeni migratori cui assistiamo, e che spesso vedono, appunto, nel mancato accesso a un lavoro degno la loro prima e più vera spiegazione”.

Venendo all’impegno del Cifoil, ha evidenziato come “la formazione, l’aggiornamento continuo e la valorizzazione delle competenze rappresentino oggi strumenti imprescindibili per rendere effettivo e universale il diritto al lavoro”. Da questa prospettiva il Cifoil “contribuisce a livello globale al rafforzamento di quel capitale umano senza il quale ogni piano di sviluppo economico e sociale non ha reale possibilità di successo”.

Il capo dello Stato ha così concluso: “In un tempo in cui la transizione digitale ridisegna il mercato del lavoro e il tessuto stesso delle nostre società, il Centro può fungere da laboratorio d’eccellenza per accompagnare lo sviluppo delle competenze necessarie, anticipando e guidando i cambiamenti in corso, con discernimento etico e senso di responsabilità”.