Trasferiti a centinaia di chilometri di distanza, anche fuori regione, oppure licenziati. Più di 400 lavoratori dei call center della galassia Enel si stanno ritrovando oggi davanti a questa scelta. E la sorte potrebbe toccare ad altre migliaia di addetti. Per questo Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil hanno proclamato uno sciopero per il 9 gennaio, chiedono con urgenza un incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy e chiamano in causa il ministero dell'Economia, azionista di riferimento di Enel.

Stiamo parlando delle attività di customer care legate alle attività del “mondo” Enel, in particolare della società Accenture con la quale si sono svolti diversi incontri relativi ai cambi di appalto delle attività di back-office e quality.

Violata la clausola sociale

Le gare prevedevano, a fronte di una previsione di esuberi pari al 35% del totale degli addetti (1.500 unità) un meccanismo “premiale” per le aziende che si fossero impegnate a reimpiegare in altre attività fuori da Enel i lavoratori in esubero. Ma fin da subito si è visto che le aziende aggiudicatarie, con la complicità di Enel, avrebbero eluso la clausola sociale superando il principio di territorialità.

Accenture, primo outsourcing aggiudicatario coinvolto, ha infatti proposto a 400 addetti assunzioni a centinaia di chilometri di distanza dalle sedi attuali, in alcuni casi anche in regioni diverse, neanche limitrofe.

Così i sindacati: “È una deroga inaccettabile ai principi cardine della stessa clausola sociale e un chiaro tentativo di eluderla, scaricando sulle persone il prezzo dei processi di automazione dovuti anche all'introduzione dell'intelligenza artificiale”.

Sciopero il 9 gennaio con presidi e manifestazioni

Un atteggiamento irresponsabile per una committenza quale Enel, che vede nel ministero dell’Economia il suo maggiore azionista - continuano le segreterie nazionali di Slc, Fistel e Uilcom -. Oggi il problema riguarda 1.500 addetti (complessivamente) operanti nelle attività back-office e quality, ma se il principio fosse esteso alle prossime gare in scadenza sul front-end, potrebbe riguardare oltre 6mila addetti che da anni svolgono attività di assistenza alla clientela per le varie attività legate all’ex monopolista energetico”.

Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, hanno proclamato uno sciopero per l’intero turno, in tutte le aziende coinvolte, per il 9 gennaio con presidi e manifestazioni presso le sedi Enel, a partire dalla direzione generale a Roma.

È immorale per qualsiasi azienda, a maggior ragione per una azienda a controllo pubblico, con utili milionari frutto di extraprofitti, aumentare i propri ricavi scaricando il peso sui lavoratori degli appalti del settore dei call center - concludono i sindacati -. Se questo è anche l’approccio del governo italiano nell’affrontare gli effetti della digitalizzazione e della automazione sul mercato del lavoro, la crisi occupazionale del settore customer care non sarà altro che la punta dell’iceberg che si abbatterà sull'intero sistema”.