Dopo tante polemiche il disegno di legge sul consenso informato – quello che prevede il controllo da parte delle famiglie di tutte le attività in materia di sessualità, affettività, relazioni nelle scuole secondarie e il loro divieto assoluto nelle scuole dell’infanzia e primaria – è stato approvato alla Camera. 

Duro il commento della Flc Cgil: “Il ministro Valditara  , promotore del disegno di legge, mentre sbandiera il principio della libertà di scelta educativa, continua in realtà a diffondere sfiducia e gettare discredito sulla scuola. Circoscrivere l’esclusivo perimetro familiare sui temi in ambito di sessualità è la prova di una visione reazionaria che conferma l’arretratezza della compagine di governo”.
Per la Flc CCgil “non si spiega diversamente questa ennesima ingerenza in materia di autonomia scolastica e libertà di insegnamento, che nega, di fatto, che la formazione è un diritto universale e uno straordinario strumento di prevenzione degli stereotipi, delle discriminazioni, di tutte le forme di violenza di genere”.
“Anziché chiedere ‘evidenze scientifiche di correlazione’ tra educazione e prevenzione dei femminicidi o tirare in ballo il codice genetico del maschio predatore come legge di natura, il governo Meloni dovrebbe impegnarsi per promuovere strumenti culturali e restituire alla scuola gli strumenti per esercitare il ruolo che le compete: formare cittadine e cittadini consapevoli e culturalmente attrezzati per la costruzione di un mondo migliore”, conclude la nota.