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Nella giornata del 2 dicembre si è verificato l’ennesimo episodio di violenza ai danni del personale di bordo di Trenitalia, a bordo del treno AV 9809 nella tratta Foggia–Bari. Lo riferiscono i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl Ferrovieri, Fast-confsal e Orsa Ferrovie.
Una famiglia presente in stazione a Foggia, diretta a Cerignola, non riuscendo ad aprire le porte per la discesa è rimasta accidentalmente sul treno. “Nonostante la professionalità, la cura e la piena disponibilità della capotreno nel fornire assistenza per risolvere l’inconveniente – scrivono le organizzazioni sindacali – , i componenti del nucleo familiare hanno reagito con insulti e violente minacce di morte nei confronti della lavoratrice.
Pur avendo ottenuto una fermata straordinaria a Barletta per consentire loro la discesa, gli aggressori hanno continuato a inveire, molestare verbalmente la capotreno e impedire la ripartenza del convoglio, di fatto tenendo in ostaggio treno e passeggeri. Risultato vano anche il tentativo di coinvolgere l’autorità competente, che non è intervenuta, lasciando la capotreno e l’utenza esposte all’azione degli aggressori”.
“Siamo di fronte all’ennesimo episodio di una preoccupante escalation di violenze che colpisce il personale ferroviario – proseguono –, sempre più esposto a rischi durante lo svolgimento delle proprie mansioni e troppo spesso lasciato senza adeguata tutela. È inaccettabile che simili episodi diventino la nuova e tragica normalità”.
I sindacati, nell’esprimere piena solidarietà alla collega vittima di questa aggressione, ribadiscono con forza che i treni devono essere un luogo sicuro per tutti: lavoratori, pendolari e viaggiatori occasionali.






















