Sarà smantellato il polo d’eccellenza sulla ricerca oncologica della Nerviano medical sciences (Nms). Questa la decisione comunicata il 15 luglio scorso dall’azionista di maggioranza, il fondo Pag di Hong Kong, in una riunione in Assolombarda: il centro alle porte di Milano chiuderà, circa 90 sono i ricercatori che verrebbero licenziati.

Una decisione del tutto inaspettata, cui sindacati e lavoratori hanno subito reagito dichiarando lo stato di agitazione e organizzando un presidio. Nerviano medical sciences è un patrimonio professionale e scientifico di assoluto livello, la perdita dei reparti Chemistry e Biology sarebbe inaccettabile per l’intero sistema della ricerca italiana sui tumori.

Sindacati: “Una perdita per l’intera ricerca italiana”

“La comunicazione è arrivata improvvisamente e senza che l’amministratore delegato fosse presente all’incontro”, commentano Luciano Pellizzaro (segretario generale Filctem Cgil Ticino Olona), Daniele Calcaterra (Femca Cisl Milano) e Giandonato Di Pietro (Uiltec Uil Milano): “La proprietà avrebbe voluto iniziare subito la procedura perché ritiene che dalla dismissione della ricerca passi la sopravvivenza stessa del gruppo, ma siamo riusciti a far slittare a settembre ogni decisione”.

Sindacati e dipendenti esprimono “forte preoccupazione per la perdita dei posti di lavoro e hanno il sospetto che questo rappresenti solo l’inizio dello smantellamento delle attività di Nms, centro impegnato da sempre nella ricerca, sviluppo e produzione di farmaci anti-tumorali”.

L’assemblea dei lavoratori ha quindi deciso di “iniziare uno stato di agitazione, con mobilitazioni e il coinvolgimento delle istituzioni regionali e nazionali, affinché si attivino per bloccare i licenziamenti e lo smantellamento dell’ultimo centro di ricerca oncologico in grado di garantire tutto lo sviluppo di un farmaco anti-tumorale dalla ricerca alla produzione”.