Non è ancora chiaro cosa sia successo nel dettaglio. Ciò che invece, purtroppo, è certo, è che Gaspare Davì aveva 45 anni, sabato sera era a bordo del traghetto Antares della Gnv ancorato nel Porto di Napoli. Stava lavorando alle operazione di carico in attesa della partenza in direzione Palermo quando sembra sia stato schiacciato dalla ralla che stava posizionando un semi rimorchio. Il marittimo originario di Trapani, non è sopravvissuto all’impatto. L’ennesimo morto di lavoro e per il lavoro.

Sarà ora l’inchiesta avviata dalla Procura di Napoli a dover spiegare alla moglie e alle due figlie di Davì la dinamica dell’incidente che ha ucciso il proprio congiunto. Quel che è inaccettabile è che la strage del lavoro prosegue mentre il Governo continua a parlare senza fare fatti.

Non servono parole ma fatti

“Nell'esprimere il nostro più profondo cordoglio alla famiglia del lavoratore, chiediamo a voce alta che si mettano in campo tutti gli strumenti per arrestare queste terribili tragedie senza fine". Così la Filt-Cgil nazionale sull'incidente sul lavoro nel porto di Napoli, dove ha perso la vita un lavoratore marittimo dell'equipaggio del traghetto Gnv Antares, aggiungendo che "ancora una volta piangiamo una vittima sul lavoro".

“Esprimiamo sgomento per il tragico incidente sul lavoro avvenuto ieri sera nel Porto di Napoli”. È il commento del segretario generale Filt Cgil Campania Angelo Lustro, che aggiunge: “Quest'ultimo episodio conferma che l’attenzione da rivolgere alla sicurezza nei luoghi di lavoro non è mai abbastanza. C'è molta tensione tra i lavoratori portuali e marittimi di Napoli. Bisogna agire subito per esaminare con attenzione quanto è successo ed intervenire sui rischi correlati e sulle interferenze”.

Basta silenzi e accettazione

La scorsa settimana si è chiusa con l’Assemblea dei lavoratori per la sicurezza di Cgil e Uil che ha lanciato lo sciopero per chiedere sicurezza, l’appuntamento è per il prossimo 11 aprile con manifestazioni in tutta Italia. Prosegue Lustro: “È inaccettabile che un giovane possa morire mentre compie il proprio dovere, perché lavoro non deve significare morte. Ogni giorno e in qualsiasi settore si piangono morti di lavoratrici e lavoratori. L'11 aprile la Cgil e la Uil avevano già indetto uno Sciopero Nazionale per la Sicurezza sui luoghi di lavoro, visto l'assoluta mancanza di risposte da parte del Governo che nulla sta facendo per tale piaga”.

Risorse, formazione, adeguamento delle norme

Queste alcune delle richieste delle organizzazioni sindacali contenute nella piattaforma unitaria che più di un anno fa fu redatta dalle tre confederazioni e che venerdì scorso sono state rilanciate da Cgil e Uil. Secondo la Federazione dei Trasporti della Cgil "non è più sopportabile parlare di incidenti sul lavoro. Sono necessari investimenti per le lavoratrici e i lavoratori che garantiscano la loro sicurezza sul lavoro che non va vista come un costo, ma come una risorsa. Tuttavia si continuano a cancellare regole e diritti come la decurtazione dell'indennità di malattia nei confronti dei lavoratori marittimi prevista dalla scorsa finanziaria. Vanno rafforzati gli organismi di controllo e di ispezione".

"Abbiamo bisogno - dichiara infine la Filt Cgil nazionale - di azioni concrete con la messa in campo di risorse da parte delle istituzioni e delle autorità competenti, il quanto mai urgente aggiornamento dei decreti 271 e 272 del 1999 e di ogni intervento per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro".

Napoli, Ricci: “Situazione insostenibile in Campania”

“Ormai è una situazione non più sostenibile”. Con queste parole il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, ha commentato la notizia dell’ennesima vittima sul lavoro. “Nel paese nel 2024 stiamo registrando morti sul lavoro quasi ogni giorno, una media che pone anche la nostra regione tra le prime in Italia per numero di morti sul lavoro. Il Governo deve intervenire con misure concrete e urgenti per fermare questa strage. Per queste ragioni con la Uil abbiamo proclamato 4 ore di sciopero per l'11 aprile prossimo. La patente a punti, così come è stata istituita serve a poco. Faciliterà la ricerca di nuovi espedienti alla riassegnazione di punti. La vita delle lavoratrici e dei lavoratori non può essere oggetto di escamotage. Oggi però è il momento del cordoglio e ci stringiamo alla famiglia del marittimo trapanese deceduto ieri sera nel porto di Napoli”.

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