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Un giovane di 26 anni è morto il 20 novembre in seguito a un grave infortunio sul lavoro avvenuto in un frantoio di Bisceglie, in provincia di Barletta-Andria-Trani. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 ma nonostante i soccorsi non c’è stato nulla da fare. Secondo le prime informazioni un muletto si è ribaltato appena fuori dall’azienda. Sono intervenuti i carabinieri di Trani e di Bisceglie e i tecnici dello Spesal.
Cgil Bat e Flai Puglia e Bat: “Ogni volta speriamo che sia l’ultima e invece si continua a morire”
“La tragedia consumatasi in un frantoio, dove ha perso la vita un lavoratore di 26 anni, deve spingere gli addetti ai lavori e l’opinione pubblica a una presa di coscienza forte rispetto a un fenomeno che va affrontato in modo serio – dichiarano Dora Lacerenza, segretaria generale Flai Cgil Bat e Antonio Ligorio, segretario generale Flai Cgil Puglia –: è giunto davvero il momento di smettere di parlare di morti sul lavoro, queste sono morti per lavoro”.
“Da gennaio a luglio 2025 in Puglia l’Inail ha registrato 1.326 denunce di infortuni in agricoltura, una media di sei infortuni al giorno. Gli infortuni mortali sono stati otto, un bilancio che come visto si aggrava di giorno in giorno. Tutto questo è inaccettabile”, continua la nota.
“Purtroppo gli infortuni nei luoghi di lavoro, in Puglia, come nel resto del Paese stanno assumendo i contorni di una vera e propria strage, i controlli sono ancora insufficienti. La sicurezza sul lavoro non deve ritenersi un costo, ma un investimento, e pertanto bisogna agire di più sulla prevenzione e sulla capacità di costruire reti”, concludono i due dirigenti sindacali della Flai.
Al cordoglio e alla vicinanza alla famiglia si unisce anche il segretario generale della Cgil Bat, Michele Valente, che punta l’accento anche sulla “necessità di garantire formazione nelle aziende, troppo spesso sottovalutata. Dobbiamo ancora contare molte morti prima che istituzioni e mondo imprenditoriale comprendano la necessità di mettere al primo posto la sicurezza sul lavoro e la salute delle lavoratrici e dei lavoratori?”.
























