Una cosa normale come una coppa gelato può essere impossibile per un bambino che vive nella striscia di Gaza sotto le bombe e fra le macerie di edifici che prima c’erano e oggi non esistono più. Una coppa gelato, quindi, diventa un sogno da realizzare, perché, giustamente, un bambino l’impossibile non deve considerarlo. E proprio partendo dai sogni dei bambini di Gaza, il muralista cileno Hector ‘Mono’ Carrasco ha dato vita al progetto “Los nombres de la Libertad”.

Un progetto che venerdì 17 ottobre ha fatto tappa nella Camera del Lavoro di Mantova. Nella sede della Cgil della città lombarda l’artista ha inaugurato un murales ispirato proprio “ai disegni inviati dai bambini di una scuola di Gaza con i quali siamo in contatto – ha detto Carrasco nel corso dell’inaugurazione –. Una quarantina in tutto nei quali i bambini hanno dato forma ai loro sogni, ai loro desideri. Come una coppa gelato, che per un bambino non dovrebbe essere un sogno, ma che a Gaza lo diventa”.

Carrasco ha spiegato come in Cile – Paese in cui è nato nel 1954 e dove ha fondato la Brigada Ramona Parra, un gruppo muralista impegnato fin dagli anni ‘60 e ‘70 a fare dell’arte murale uno strumento di partecipazione sociale e politica – “è presente e attiva da molti anni una comunità palestinese, composta da circa 700 mila persone. Attraverso i membri di questa comunità sono entrato in contatto con la scuola di Gaza con cui oggi collaboriamo per far sentire la voce dei bambini, che non vogliono e non devono essere dimenticati e che desiderano sapere che ci preoccupiamo per loro”.

Il progetto “Los Nombres de la Libertad” è partito proprio dal Cile, ha fatto tappa in Italia, a Torino e a Mantova. “Vogliamo che questo progetto, con i suoi murales – ha proseguito ancora Carrasco – si diffonda sempre di più in Italia, ma anche in Europa. Mi rendo conto che un murales è una goccia nel mare di una solidarietà che deve essere il più grande possibile. Ma tante gocce un mare lo possono formare”.

Campione, Flc: “Un’occasione per non dimenticare”

“Questo progetto – ha spiegato Paolo Campione, segretario generale della Flc di Mantova, categoria che ha promosso l’iniziativa – rappresenta un’occasione per non dimenticare. Vogliamo ridare voce a chi non ce l’ha, per portare speranza e colore a chi è stato privato del sorriso. I bambini di Gaza, appunto. Un murales, dunque, non solo come forma d’arte, ma come gesto di umanità e resistenza, contro ogni forma di indifferenza”.

Orezzi, Cgil: “Un segno indelebile di solidarietà e vicinanza al popolo palestinese”

“Siamo orgogliosi come Camera del Lavoro di Mantova – ha evidenziato il segretario generale Michele Orezzi – di poter ospitare per sempre un’opera del genere. Un segno indelebile di solidarietà e vicinanza al popolo palestinese e ai bambini in particolare. La storia, come diceva Salvador Allende, la fanno i popoli ed è importante, in questo momento, essere dalla parte giusta della storia”.

“Voglio ringraziare l’Flc – ha proseguito Orezzi – che con il suo lavoro costante, dentro e fuori i luoghi della formazione e dell’istruzione, con la sua azione quotidiana è portatrice di valori per noi fondamentali come la pace, la lotta alle ingiustizie e la solidarietà”.