“È un onore per noi aver ospitato una delegazione del sindacato nordamericano dell’alimentare e del commercio Ufcw e siamo pronti a lavorare per rafforzare le nostre relazioni – dichiara Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil -. In un periodo storico in cui si inaspriscono i conflitti commerciali tra Usa ed Europa occorre cooperare, agire fianco a fianco, per rifiutare la chiusura nei nazionalismi e unire le forze dei lavoratori dei nostri Paesi”.

A Roma nella sede della Fondazione Metes si è tenuto un incontro tra la federazione dei lavoratori dell’agroindustria e una rappresentanza del sindacato statunitense e canadese Ufcw.

Le guerre commerciali spesso rischiano di trasformarsi in guerre guerreggiate, come la storia ci insegna - aggiunge Mininni -. Siamo profondamente preoccupati che la guerra possa diffondersi ulteriormente come strumento di risoluzione dei conflitti fra Stati, anche per questo siamo impegnati ogni giorno a rilanciare alleanze e percorsi comuni fra lavoratori dell’agroindustria di tutto il mondo”.

“Tra noi e la Flai c’è una lunga storia di sostegno e cooperazione, come testimonia la vicenda della Citterio, che anni fa decise di delocalizzare una parte di produzione dall’Italia alla Pennsylvania - spiega Mark Lauritsen, capo della divisione Food processing, packing and manufacturing dell'Ufcw -. In quell’occasione operammo insieme per contrattare le condizioni di lavoro, oggi siamo pronti a rinsaldare il nostro legame e ampliare il nostro modello di relazioni solidali tra poli produttivi”.

«Siamo tutti parte del grande movimento dei lavoratori, le nostre diversità sono la nostra forza - prosegue Lauritsen -. Siamo pronti ad impegnarci in azioni dirette e vertenze comuni per difendere i diritti di lavoratori e garantire giustizia, equità, uguaglianza e dignità per tutti”.

Nelle due giornate di confronto e scambio tra Flai e Ufcw stati organizzati panel sullo sfruttamento del lavoro nell’agroindustria, con un particolare focus relativo alla condizione dei lavoratori migranti.