“Aumentare i salari e il loro potere d’acquisto è per noi una priorità assoluta”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, commenta le prime anticipazioni sulla legge di bilancio, che potrebbe introdurre la detassazione degli aumenti previsti dai rinnovi dei contratti nazionali, nel pubblico come nel privato. “Sarebbe una misura positiva – osserva – e andrebbe finalmente nella direzione che chiediamo da tempo”.

Il leader sindacale ribadisce però che resta centrale la restituzione del drenaggio fiscale, “che negli ultimi due anni ha comportato un pagamento medio aggiuntivo di circa duemila euro per lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, per un totale di oltre 25 miliardi di euro. Quei soldi vanno restituiti a chi ha pagato di più – sottolinea – e finora dal governo non è arrivata alcuna risposta”.

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Landini rilancia anche la proposta di un meccanismo automatico di neutralizzazione del drenaggio futuro, “indicizzando detrazioni e aliquote per proteggere il potere d’acquisto di salari e pensioni”. Su questi punti, aggiunge, “continueremo a incalzare l’esecutivo, perché non è più accettabile che la pressione fiscale gravi quasi esclusivamente su lavoratori dipendenti e pensionati, mentre profitti e rendite restano meno tassati”.

Per sostenere queste rivendicazioni, la Cgil ha promosso una grande manifestazione nazionale il 25 ottobre a Roma, in piazza San Giovanni, dal titolo “Democrazia al lavoro”.